Aeroporto, “Crotone vuole volare” a sindaco e presidente Provincia: “Urge riunione”
L’associazione Crotone Vuole Volare rivolge un appello al sindaco di Crotone e al presidente della Provincia per organizzare la conferenza dei Sindaci e conferenza Provinciale con unico punto all’ordine del giorno: “sviluppo infrastrutturale del territorio. Il territorio deve con decisione rivendicare il diritto alla mobilità agli organi preposti: Regione, Enac e Ministero dei trasporti”, è scritto in un comunicato stampa.
L’associazione indica l’aeroporto come “infrastruttura strategica”, inteso come strumento “per far ripartire economicamente questo territorio all’indomani della fine dell’emergenza Covid. Sicuramente un aeroporto in continuità territoriale, non può essere lasciato senza voli anche in un periodo di pandemia ma questo è dovuto al gap di essere servito da una unica compagnia”.
Per l’associazione l’obiettivo degli enti dovrebbe essere quello di “guardare in modo specifico alla inesistente programmazione a lungo termine della nostra unica infrastruttura e soprattutto capire che non si può vivere alla giornata ma bisogna nell’immediatezza attuare una idea chiara di sviluppo per non perdere anche la prossima stagione estiva”.
E rincara la dose, l’associazione, scrivendo che non “si registrano finora in città iniziative davvero utili che guardino non a domani , perché ormai è tardi per porvi rimedio, ma almeno alla prossima stagione estiva, che invece sarebbe utile programmare. Sono da considerarsi ormai persi tutti i voli fino a fine marzo effettuati da Ryanair a libero mercato, non solo per Bologna ma anche per Bergamo e non ci sono novità del piano industriale di Sacal, tuttora sconosciuto, atteso per dicembre 2020. Neanche dal fronte Enac, all’indomani del bando con gli oneri di servizio, arriva alcuna notizie; l’affidamento diretto, in questo momento di mancanza di voli a libero mercato, rappresenterebbe una valida alternativa”, prosegue l’associazione.
Fa quindi riferimento agli “incentivi di comarketing regionale”, scrivendo che dovrebbero essere considerati “completamente dispersi”. L’associazione pretende che “la politica nazionale e regionale agisca nell’immediatezza con segni tangibili e non con altre promesse. Serve che investano ora, non domani o dopodomani, i fondi necessari per rimuovere le cause che hanno finora impedito il pieno sviluppo dell’aeroporto Pitagorico. Investimenti per la predisposizione di treni aggiuntivi e più veloci che rendano effettivamente fruibile l’aeroporto di Crotone a tutto il suo bacino d’utenza della fascia ionica del nord est della Calabria, fino alla Sibaritide, così da poter aumentare il numero dei passeggeri, e renderlo più appetibile alle compagnie aeree. Serve l’affidamento a trattativa diretta delle tratte onerate con ulteriori incentivi, ora più che mai necessario per non essere definitivamente esclusi anche dalla possibile ed auspicata prossima ripresa”.
Mentre alla Sacal l’associazione chiede “un piano industriale che sia coerente con la mission della società di gestione, rilancio e sviluppo del trasporto aereo Calabrese. Sull’aeroporto Pitagorico bisogna investirci aumentando per prima cosa le ore di operatività dello scalo. Non si è mai sentito un aeroporto aperto ad ore come fosse un dipendente assunto part time o a 4-6 -o otto ore. Inoltre si spera che questo periodo di fermo volistico serva a riattivare I’Ils e procedere a tutte le opere per la messa in sicurezza dello scalo”.