Depuratore di Catanzaro, Notarangelo (Pd): “Inquietante scambio di ‘gentilezze’”
La città di Catanzaro “oltre che con la spada di damocle di un possibile accesso della commissione antimafia al Comune, si trova davanti attonita ad una serie di interrogativi sul passato di una gestione su cui emergono interrogativi relativi alla legittimità di nomine di dirigenti, di commissioni di gara, di appalti”. È quanto afferma il consigliere regionale Libero Notarangelo, chiedendo al comune di rispondere agli interrogativi sollevati sul depuratore.
“In merito al nuovo depuratore, il Comune si trova ancora in una fase preliminare e ben lontana dalla cantierizzazione dell'opera. Quattordici i milioni di fondi pubblici, stanziati nel 2012” spiega ancora Notarangelo. “Ricordiamo lo stanziamento del Governo che prevedeva la compartecipazione di una cordata di privati che avrebbe dovuto curare la realizzazione di una nuova piattaforma. E oggi siamo di fronte a fondi di fatto indisponibili a causa di una lunga battaglia amministrativa che ha lasciato sul piatto il solo finanziamento pubblico”.
Inoltre, il consigliere del Partito Democratico chiede se si sia tenuto conto o meno “del fatto che occorre indispensabilmente rilocalizzare l’impianto di depurazione attualmente esistente in località Verghello, così come il Comune di Catanzaro ha già statuito e deciso negli atti di gara precedentemente esposti, atteso che l’espansione urbana dell’agglomerato di Catanzaro Marina da una parte del fiume Corace e di Roccelletta di Borgia dall’altra, hanno prodotto 'l’inurbamento' dell’impianto che oggi si trova circondato da aree antropizzate”.