Norme sull’asporto, per Confesercenti ci sono delle incongruenze
“Con l’ultimo Dpcm che vieta ad alcune attività il servizio di asporto a partire dalle ore 18:00, il Governo ha superato se stesso nel riuscire ad emanare norme inutili e tecnicamente sbagliate a danno di uno dei comparti tra i più colpiti dalla crisi, quello della ristorazione”. Lo afferma in una nota Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria.
“Infatti a partire dal 16 gennaio, un imprenditore che nella visura camerale si ritrova il codice ateco 56.3 (quello dei bar per intenderci) come attività prevalente ma, ad esempio, svolge anche l’attività di pasticceria, gelateria e ristorazione, dalle 18:00 non potrà più fornire servizio d’asporto di alcun genere”, mentre “il suo collega la cui attività prevalente risulta “pasticceria e gelateria” (codice ateco 56.10.3) ma svolge anche l’attività di bar e ristorazione, potrà continuare a fornire tale servizio sino alle 22:00, vendita di alcolici compresa”.
Lo stesso poi chiede “un incontro urgente con il Prefetto” per segnalare tali problematiche, che “danno origine a una situazione di disparità inaccettabile tra imprese”.