Rimodulazione progetto Antica Kroton, arriva la bocciatura dell’associazione Pythagoras Lab
Bocciatura alla “rimodulazione” e allo “stravolgimento dell’originario progetto relativo ad Antica Kroton” da parte dell’associazione Pythagoras Lab ascolta davanti la IV e V commissione e del Comune di Crotone sul progetto “Valorizzazione dell’Antica Kroton e del sistema ambientale, turistico e culturale da Crotone a Capo Colonna”.
L’associazione, diretta da Francesco De Maro, ha infatti espresso contrarietà alla rimodulazione. Tesi che, come scrive De Maro, è stata “discussa e argomentata alla luce di approfondite motivazioni tecniche sia dal punto di vista dei processi e delle procedure amministrative, sia sotto il profilo della tutela, conservazione e valorizzazione del Patrimonio Culturale della Città di Crotone, oggetto del programma, con le sue espresse potenzialità sociali, economiche e strategiche, messe in atto per la nostra Comunità dalle linee di intervento del programma”.
Per questo motivo l’associazione chiede di non proseguire sulla via della rimodulazione, ma cercare un’altra strada, avvalendosi del contributo di associazioni e competenze cittadine “pronte a dare una mano”.
In merito ai processi e alle procedure amministrative De Maro ha evidenziato che “l'iter che questa Amministrazione ha inteso avviare e che dovrà trovare condivisione massima non solo nell’adunanza del Tavolo Tecnico, ma anche presso gli apparati degli Enti Regione Calabria e Segretariato Regionale – MiBACT, viste le attività fin qui in essere, che, per legge, non possono essere né stralciate né, tanto meno cancellate, non solo per la sua farraginosità ma anche e soprattutto per la sua incongruenza e impraticabilità, porterebbe ad una dilatazione dei tempi d’intervento (Studi di fattibilità, Progetti preliminari, Progetti definitivi, Progetti esecutivi, relative Stime dei costi, produzione ed esecuzione dei Bandi, conseguenti procedimenti amministrativi) e ad un nulla di fatto annunciato, con il quale si celebrerebbe la solenne messa da requiem per Antica Kroton”.
L’associazione ha inoltre “ricordato che il termine naturale del Programma di investimenti è fissato al 31 dicembre 2021, con un ulteriore e ultimo termine fissato al 31 dicembre 2023 per la chiusura definitiva dell’intero progetto, e che, da luglio 2018 ad oggi, l’unico dei tre Enti sottoscrittori l’Accordo a non aver iniziato alcun benché minimo procedimento amministrativo è stato il Segretariato Regionale – MiBACT, Ente a profitto del quale, viste le ultime comunicazioni fatte, questa Amministrazione intenderebbe concedere buona parte delle risorse assegnatele, rimodulando le schede e gli interventi, svestendosi delle proprie prerogative e competenze istituzionali e conseguentemente non adempiendo essa stessa al contratto sottoscritto”.
L’associazione ha così “bocciato il solo pensiero di avviare, dal punto di vista amministrativo, l’iter di questa, per noi insensata, “Rimodulazione”, si è passati alla trattazione degli aspetti relativi alla tutela, conservazione e valorizzazione, in merito alle competenze in capo al Comune di Crotone, «in materia urbanistica, nonché in tema di valorizzazione delle aree archeologiche non di proprietà statale», e di quelle «istituzionali nel campo della tutela, manutenzione, restauro, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale» in capo al MiBACT – Segretariato Regionale per la Calabria”.
De Maro ha portato diversi esempi, ovvero “casi specifici e ben conosciuti, sia dai tecnici di settore che dalla gente comune, che dimostrano la fattibilità, la bontà e la necessità dei progettati interventi di scavo e valorizzazione all'interno delle aree urbane prescelte nel programma, quali Piazza della Resistenza e Piazza Mantegna: l'una (p.zza della Resistenza) assimilabile al «Museo dell'Almoina» di Valencia (Spagna) e l'altra (p.zza Mantegna) riconducibile alla «Domus del Chirurgo» di Rimini. Due modelli, rappresentativi e diversi, di come, a seconda della conformazione fisica del sito e dei ritrovamenti, sia possibile intervenire nel cuore pulsante di una città, riqualificare una piazza sulla quale insistono edifici moderni, palazzi di pregio e monumenti, e trasformarla in un vero e proprio Istituto della cultura di esclusiva competenza comunale, capace di parlare con gli altri spazi urbani con i quali è connesso”.
Esempi che per l’associazione non rappresentato “uno scavo archeologico a cielo aperto, lasciato in balia “dell’acqua e del vento”, ricettacolo di erbacce e immondizia”, bensì “un luogo nel quale tutelare, conservare e soprattutto valorizzare, attraverso mirate azioni di comunicazione e con l’ausilio di start-up locali, appositamente finanziate, quanto si andrà a scoprire e studiare, sotto gli occhi di tutti. Operazione, questa, che prevede, ex ante – in itinire – ex post, una progettazione efficace ed efficiente che coinvolga alte professionalità del settore. Tali interventi erano già stati avviati con la campagna di Archeologia Preventiva dell’agosto 2019, i cui risultati, stranamente, né il Commissario Prefettizio, né questa Amministrazione hanno inteso comunicare alla nostra Città. Interventi che, per legge, dovranno essere nuovamente fatti, con tutta la trafila burocratica conseguente, se si intraprendesse la strada della Rimodulazione”.