Sanità. Sindacati su fondi Covid: “più invisibili del virus”
Si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì scorso, 20 gennaio, l'incontro fra i Segretari Generali della Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL, Alessandra Baldari, Luciana Giordano ed Elio Bartoletti e il Commissario ad acta Guido Longo.
“L'incontro era stato richiesto la settimana scorsa – rendono noto i sindacalisti - per avviare un corretto sistema di relazioni sindacali e per affrontare i ben noti problemi della sanità calabrese. Ma l'obiettivo principale è stato quello di chiedere al Commissario l'immediato pagamento dell'indennità Covid al personale sanitario impegnato nell'emergenza da COVID-19, spiegando che le tre sigle sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Calabria – precisano Baldari, Giordano e Bartoletti - avevano sottoscritto il 6 luglio scorso un Accordo contenente i criteri di riparto e gli importi da corrispondere agli operatori sanitari, differenziati in base al livello di esposizione al rischio alto, medio, basso. E spiegando – chiosano - soprattutto che i fondi sono stati stanziati dal Governo nazionale con il Decreto Cura Italia (7.793.000 euro) e con il Decreto Rilancio ( 6.061.000 euro), oltre alle RAR (2.000.000 euro).”
In seguito al confronto, i Segretari Generali della Funzione Pubblica di CGIL,CISL e UIL fanno sapere di aver chiesto a Longo, come era avvenuto con il suo predecessore, di “conoscere l'utilizzo delle risorse stanziate complessivamente dai Decreti Cura Italia e Rilancio, richiamando – precisano - la dettagliata illustrazione contenuta nella deliberazione del DG Bevere del 15 dicembre 2020, che a pagina 4 richiama i 6.061.000 euro destinati a remunerare le particolari condizioni di lavoro sopportate dai lavoratori della sanità calabrese a causa dell'emergenza Covid ma non fa alcun riferimento ai criteri di ripartizione di queste risorse fissati nell'accordo del 6 luglio scorso”.
“Nulla si sa invece delle risorse (7.993.950) stanziate dal Cura Italia” affermano Baldari, Giordano e Bartoletti che fanno sapere di aver consegnato al Commissario “l'accordo del 6 luglio 2020, di cui non era a conoscenza. Gli abbiamo illustrato le dinamiche negoziali ,piene di ostacoli e di colpi di scena, che hanno indotto CGIL, CISL e UIL a organizzare forti e partecipate manifestazioni di protesta e che hanno visto un forte impegno della scrivente finalizzato a giungere alla sottoscrizione dell'accordo in questione. Il Commissario Longo si è assunto l'impegno di verificare in tempi molto brevi la situazione, – precisano - condividendo l'urgenza della richiesta e il diritto dei lavoratori a ricevere una giusta remunerazione a fronte di un'attività lavorativa prestata in particolari condizioni di lavoro dovute alla pandemia. Indennità finanziata con fondi del Governo nazionale. Da sottolineare positivamente la dichiarazione del Commissario in apertura della riunione sulla forte carenza di personale sanitario in Calabria, stimando un fabbisogno di operatori sanitari di circa 5.000 unità . È la prima volta – avanzano - che un Commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario in Calabria riconosce che servono assunzioni immediate per immettere nuova forza lavoro, giovane e motivata, nel nostro SSR”.
In conclusione, Baldari, Giordano e Bartoletti fanno saper di aver anticipato al Commissario Longo che “se nei prossimi giorni non si sbloccherà la situazione relativa al pagamento dell'indennità Covid e se non sarà, quindi, onorato l'accordo del 6 luglio 2020, adiranno le vie legali sia davanti al Giudice del lavoro per il mancato rispetto dell'accordo, sia alla Procura della Repubblica per accertare se i fondi del Cura Italia e del Rilancio sono stati utilizzati per le destinazioni previste dal Governo nazionale”.