Flag Borghi Marinari sostiene ricerca per pesca sardella, Minò: “opportunità da sfruttare”
“L’avvio della campagna sperimentale di pesca della sardella con la sciabica non significa liberi tutti: da oggi si torna a pescare, a vendere e a portare in tavola la neonata o rosa marina. Significa collaborare ed investire nel futuro, per contribuire a dimostrare che il nostro mare ne è ricco e che con questo tipo di pesca non viene in alcun modo compromessa la salute dell’ecosistema marino. È un atto di responsabilità. Solo così la Calabria può ambire a mettere la parola fine al fenomeno della pesca illegale e a tornare a valorizzare un prodotto identitario, protagonista ed espressione di quell’economia che si fonda sulla cultura popolare e su una tradizione ultrasecolare”.
È quanto dichiara il Presidente del Flag I Borghi Marinari dello Jonio Cataldo Minò esprimendo soddisfazione per il risultato raggiunto dopo anni di dossier presentati presso le sedi competenti per dimostrare che la piccola pesca a queste latitudine non ha mai rappresentato e non rappresenta una minaccia.
“Dal 2023 in poi, se tutto andrà bene, avremo un piano di gestione per la pesca regolamentare della sardella, obiettivo che dobbiamo raggiungere attraverso l’assunzione di responsabilità ed il rispetto scrupoloso delle regole. È un’opportunità – aggiunge – che i pescatori possono giocarsi, ora o mai più. Minò coglie l’occasione per ringraziare i dirigenti generali per la pesca del Ministero e della Regione Calabria e l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca Gianluca Gallo per aver condiviso, dal primo momento, il progetto e aver contribuito a dare una svolta all’iter. Come Flag – continua il Presidente del Consorzio – sosterremo i costi di questa ricerca che prevede in questa prima fase la selezione delle imbarcazioni che saranno autorizzate alla pesca della sardella per un tot di uscite, circoscritte a precisi periodi dell’anno (da gennaio a marzo), attraverso forme di ristoro che incentivino modalità di pesca corrette.”
“La sardella – precisa Minò - dovrà essere conferita all'organismo scientifico. Non potrà essere, quindi, commercializzata. Questi dati, che dovranno essere fedeli alla realtà, serviranno per redigere un piano di gestione che sarà portato all’attenzione del Ministero. Solo tra due anni circa potremo avere un piano di gestione per la pesca regolamentare della sardella. Tutte le barche che ne faranno richiesta – sottolinea il Presidente del Flag - e che saranno in regola saranno autorizzate alla pesca. Le imbarcazioni che parteciperanno alla ricerca non acquisiscono nessun diritto nella eventuale assegnazione di quote successive. Inoltre, chi viene sanzionato per pesca illegale difficilmente avrà la possibilità in futuro di avere il permesso, così come previsto dalla normativa.”