Crotone, l’istituto Pertini replica alla Lega: “Da noi nessun indottrinamento”
“Nel Giorno della Memoria, in cui il mondo intero commemora le vittime dell'Olocausto, che ci ricordano a quali disumane conseguenze possano condurre l’odio e la discriminazione, due esponenti politici crotonesi hanno voluto lanciare l’allarme per un pericolo, che a loro dire, incombe sugli studenti del “Pertini – Santoni” di Crotone e che non è il covid (sic!), bensì ‘l’indottrinamento gender’, a cui sarebbero stati esposti, a causa di un incontro organizzato dall’Istituto, nel quale si è parlato di identità di genere e di migranti Lgbti”. Inizia così la nota redatta dalla dirigente scolastica Ida Sisca, a seguito di un comunicato pubblicato dalla sezione leghista cittadina.
Questi infatti aveva parlato di “indottrinamento gender” e di “furore ideologico”, esternando affermazioni che hanno reso necessario un intervento della scuola . “ È preciso dovere dell’Istituzione scolastica, come più volte ribadito dal Miur, quello di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona, costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere e maturare le competenze di cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientrano la promozione dell’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona” afferma la dirigente scolastica, che ricorda come la stessa Unione Europea abbia istituito la Giornata internazionale contro l’omofobia e contro ogni forma di atteggiamento pregiudiziale, basata sull’orientamento sessuale, che si rifà ai principi sanciti anche nella Costituzione.
“Non si comprende e rammarica, perciò, questo attacco, ‘politico’ ed immotivato, ad un ente scolastico, istituzionalmente estraneo alla politica ed al quale si contesta, in definitiva, di incentivare i giovani a fare propri i principi basilari del vivere comune, che sono patrimonio di tutti e non dovrebbero, mai, essere messi in discussione” continua la dirigente, che si lascia andare ad una stoccata nei confronti dei due esponenti politici, “le cui teorie, pedagogiche, socio-antropologiche e psicologiche, offendono ed indignano, non solo i giovani e il mondo della scuola, ma l’intera comunità che, secondo loro, dovrebbe essere un condensato di pregiudizi, luoghi comuni e convincimenti, tipicamente medio-evali”.
“Ad ogni modo – conclude la dirigente – poiché il nostro Istituto è sempre aperto al confronto ed all’interazione con il territorio, qualora le affermazioni dei due esponenti politici non fossero solo un’improvvida ‘sparata’ propagandistica, saremo ben lieti di ospitarli, per approfondire l’argomento, sulla base delle competenze e dei titoli accademici, di cui sono in possesso e che risultano, indispensabili, per poter dibattere, con cognizione, di Scuola e di Educazione”.