Contratti di Fiume, Aceto (Coldiretti): “Sono una risposta agli eventi alluvionali”
“I Contratti di Fiume li abbiamo sostenuti fin dall’inizio, perché sono una grande novità nella gestione partecipata del territorio, utile ausilio a scelte condivise, indispensabili per accelerare i processi decisionali, e mettere in sicurezza il territorio”. È la posizione di Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, che commenta lo strumento del “contratto di fiume” come proposta valida e da applicare anche per il Crati.
“Il Contratto di Fiume è un modello per lo sviluppo dei valori territoriali nel segno dell’originalità e della distintività, ma soprattutto sono strumento di resilienza davanti alla crisi climatica, le cui conseguenze sono accentuate da cementificazione, abusivismo edilizio e uso improprio delle aree golenali” continua Aceto. “Continuiamo a chiedere che nel contratto di fiume trovino spazio le progettualità esecutive e le sinergie che sono in grado di dare i Consorzi di Bonifica ed Irrigazione, perché i fondi Next Generation Eu, unitamente a quelli della nuova Politica Agricola Comune, saranno una straordinaria opportunità per costruire il nuovo modello di sviluppo per la nostra regione”.
“I Contratti di Fiume sono un esempio di pianificazione territoriale che accentua la partecipazione ‘dal basso’, coinvolgendo i ‘portatori di interesse’, ma anche la comunità nel suo complesso” conclude Aceto. “È il momento per il contratto di fiume Crati, di privilegiare la prevenzione, attrezzando il territorio per aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici, incentivando anche la naturalità del fiume”.