Italia Nostra: fermiamo il degrado e l’abbandono delle linee ferroviarie
Inserita a pieno titolo nell’ambito del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, la manifestazione della IV Giornata delle Ferrovie Dimenticate, organizzata da Italia Nostra a Crotone il 6 marzo scorso, ha puntato i riflettori su un problema molto sentito: lo stato di abbandono delle linee ferroviarie joniche ed il conseguente isolamento del territorio insieme al degrado della stazione ferroviaria non più sopportabile, per fermare il quale si richiedono interventi urgenti. Da una ventina di anni a questa parte, assistiamo impotenti ad una progressiva riduzione del volume di traffico ferroviario lungo la linea jonica anche a causa di una politica dei trasporti (a tutti i livelli) tesa ad incentivare e favorire il trasporto privato su gomma piuttosto che quello su rotaie. Il paradosso sta nel fatto che, mentre le linee ferroviarie nell’800 hanno dato un contributo fondamentale all’Unità d’Italia, arrivando a collegare anche le aree più sperdute del Paese, ai giorni nostri l’utilizzazione di tali reti, così vistosamente e colpevolmente arretrata in alcune aree come la Calabria jonica, sta aumentando il divario tra le regioni. A nostro avviso sarebbe auspicabile che i cittadini acquisiscano consapevolezza ed attenzione nei confronti del trasporto ferroviario, riscoprendo il treno come veicolo della mobilità dolce e sostenibile così da utilizzarlo, ad esempio, come mezzo di trasporto privilegiato per visite guidate nei luoghi più interessanti della Calabria. I soci di Italia Nostra lo hanno già positivamente sperimentato più volte. Naturalmente, si devono prima creare le condizioni favorevoli perché questi viaggi organizzati siano possibili e convenienti: in primis, devono essere garantite la sicurezza dei viaggiatori, l’ospitalità in vagoni puliti insieme ad orari compatibili con le visite guidate. A queste condizioni si potrebbe fruire tranquillamente del nostro patrimonio ferroviario, bene comune, risorsa da valorizzare,capitale sociale da tramandare alle generazioni future e da non disperdere, per non dimenticare il duro lavoro di quanti hanno operato nelle ferrovie e di coloro che vi hanno perduto la vita, alla cui memoria Italia Nostra ha dedicato una targa d’argento (dono del maestro Affidato).
Inoltre, per ricordare degnamente uno dei viaggiatori del Grand Tour che, sul finire dell’800, ha percorso tutto il litorale jonico in treno, Italia Nostra propone di dedicare a George Gissing ed al suo diario di viaggio “Sulle rive dello Jonio”, (By the Jonian Sea) un treno transregionale, così da ripercorrere gli stessi itinerari culturali descritti sapientemente nel libro. Infatti, lo scrittore inglese aveva visitato, nel lontano novembre 1897, i più famosi siti archeologici della Magna Grecia: Taranto, Metaponto, Sibari, Crotone, Squillace per concludere il suo viaggio a Reggio Calabria. Il treno transregionale “Sulle Rive dello Jonio” collegherebbe tre regioni limitrofe, bagnate dallo stesso mare, unite dalla comune appartenza alla Magna Grecia e favorirebbe gli scambi culturali ed i flussi turistici. Le linee ferrate dunque intese come pagine aperte di storia, cultura, avventura, rispetto dell’ambiente, pagine da leggere con attenzione, stimoli interessanti da cogliere. Incentivare l’utilizzo del treno per un turismo culturale di qualità, non superficiale né consumista, da proporre anche a gruppi organizzati nei viaggi d’istruzione, comporterebbe indubbi vantaggi sia per la riduzione del volume di traffico su gomma e, sopra tutto, per la prevenzione attiva degli incidenti stradali, che coinvolgono spesso giovani vite. Tenendo ben presenti le attuali pessime condizioni della strada statale jonica, la famigerata SS106. Motivazioni più che valide per proporre la diffusione di un turismo scolastico sempre più “a misura di studente” consapevole e responsabile, rispettoso della vita umana e dell’ambiente.