Cgil: “Gravi ritardi del piano vaccinale. Intervengano Governo e Ministero”
Velocizzare e rendere sicura la campagna di vaccinazione, colmando il deficit che al momento vede la nostra Regione al penultimo posto per dosi somministrate, invocando anche interventi sostitutivi e straordinari da parte del Ministero alla salute e del governo centrale. È quanto chiede la segreteria regionale della Cgil.
“Le problematiche e i gravi ritardi di Governo erano ben note, ma non immaginavamo che in una fase così drammatica e di emergenza dettata dalla attuale pandemia si potesse tergiversare sulle necessarie misure di prevenzione per fronteggiare il contagio da Covid19 e le sue varianti, a partire dalla vaccinazione della popolazione”, scrive la Camera del lavoro.
“Le prime indicazioni, comunque in ritardo, del Piano per la vaccinazione risultano oltremodo carenti, sembrano solo una cronologia di intenti e non precise direttive regionali per fare scaturire una conseguente operatività da produrre nei territori in maniera omogenea. Si denota, come sempre, il deficit programmatorio ed organizzativo, a partire dal Dipartimento Regionale della Tutela alla salute e dal ruolo del Commissario ad Acta che risulta isolato ed anzi abbandonato rispetto allo svolgimento delle speciali funzioni alle quali dovrebbe ottemperare, senza alcun sostegno da parte del Governo centrale che ad oggi non gli ha garantito, con la relativa nomina, il contributo dei previsti Sub-Commissari”, prosegue il sindacato.
Per la Cgil il Governo Regionale non sarebbe riuscito a “garantire una adeguata dotazione organizzativa oltre che al competente Dipartimento Regionale, anche per le unità operative necessarie al supporto dello stesso Commissario ad acta. A tutto ciò si aggiungono le vicende giudiziarie che hanno portato alla sospensione, dai pubblici uffici, del Responsabile per l’Emergenza Covid, e nonostante nelle ultime ore si sia provveduto ad individuare il sostituto, rimane una ulteriore negatività del sistema, che si è aggiunta alla complessiva carenza organizzativa-strutturale confermando una inconsistenza rispetto alla riorganizzazione in grado di dare risposte al diritto alla salute dei cittadini”.