Distretti del cibo, al via le procedure per l’individuazione delle aree
Verso i Distretti del cibo. Nuovo, decisivo passo avanti nelle procedure per l’attivazione del modello individuato dal legislatore nazionale per organizzare e sostenere i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e promuovere, allo stesso tempo, lo sviluppo delle comunità delle aree rurali, attraverso la tutela della loro identità storica e culturale.
Lo scorso settembre, su iniziativa dell’assessorato all’Agricoltura guidato da Gianluca Gallo, la Giunta regionale aveva dato il via libera all’articolato contenente la disciplina delle modalità istitutive. Adesso, in preinformativa, è stata pubblicata la manifestazione d’interesse volta a individuare le aree da elevare a Distretti del cibo.
GALLO: «STRUMENTO ESSENZIALE»
«Lo strumento che veniva richiesto a gran voce per colmare ritardi e disparità col resto del Paese – commenta l’assessore Gallo – c’è e inizia a prendere forma, nel solco della concertazione con le organizzazioni di categoria, gli enti camerali e gli imprenditori agroalimentari. I Distretti sono strumento essenziale, indispensabile per la governance dei sistemi rurali, ai fini della tutela e valorizzazione delle progettazioni integrate del territorio distrettuale».
La manifestazione d’interesse, disponibile sul portale istituzionale www.regione.calabria.it, nella sezione dipartimento Agricoltura, potrebbe subire modifiche, che saranno prontamente rese note, se nei dieci giorni a partire dalla data di pubblicazione dovessero pervenire al dipartimento osservazioni tese a migliorare l’avviso pubblico o a suggerire l’opportunità di procedere ad approfondimenti al riguardo.
OTTO TIPOLOGIE
Successivamente, previa istruttoria valutativa, la Regione procederà a riconoscere otto diverse tipologie di Distretti: rurali; agroalimentari di qualità; produttivi locali; produttivi locali anche a carattere interregionale; produttivi locali localizzati in aree urbane o periurbane; produttivi locali caratterizzati dall’interrelazione e dall’integrazione fra attività agricole; produttivi locali caratterizzati dalla presenza di attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, preparazione alimentare e agroindustriale; biodistretti e distretti biologici.
Saranno altresì riconosciuti, come Distretti del cibo, i distretti rurali e agro-alimentari di qualità già esistenti e iscritti al registro nazionale dei Distretti del cibo presso il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che dovranno comunque presentare idonea istanza di riconoscimento e relativa documentazione, nel rispetto delle procedure della manifestazione d’interesse appena indetta, nell’ambito della quale si prevede anche la periodicità almeno biennale della verifica del mantenimento dei requisiti necessari riconoscimento dell’area a Distretto del cibo.