La Cisl sull’8 marzo: “Serve continuare a battersi per la parità”
“L’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, giunge ad un anno dall’inizio del primo lockdown dovuto alla pandemia che ha sconvolto i ritmi di vita di comunità e famiglie toccando salute ed economia, facendo tra l’altro pagare alle donne qui in Calabria un caro prezzo sul piano dell’occupazione”. Lo affermano in una nota congiunta il segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo, e la responsabile del coordinamento donne, Nausica Sbarra.
“I dati del Rapporto Svimez 2020 sull’economia del Mezzogiorno hanno infatti registrato, sia in generale sia sul lavoro delle donne, l’aggravarsi di una situazione di crisi preesistente: gli effetti del lockdown si sono scaricati soprattutto sulla componente femminile occupata nei servizi con contratti precari, perché particolarmente al Sud la precarietà del lavoro delle donne è molto più elevata rispetto a quella del lavoro maschile” continua la nota. “Il mercato del lavoro, e di un lavoro spesso in nero, marginalizza in primo luogo le donne che in Calabria, in assenza di un welfare realmente rispondente ai bisogni delle persone, sono da sempre impegnate nella cura di figli e persone anziane e fragili”.
Necessario quindi “un impegno condiviso e determinato”, che vede il sindacato continuare “a battersi per la piena attuazione dell’articolo 37 della costituzione” per la parità tra uomini e donne in materia di lavoro. “Nella tradizione della Cisl la formazione occupa un posto privilegiato ed è importante finalizzarla anche ad una sempre maggiore consapevolezza della condizione femminile” conclude la nota. “Dobbiamo guardare avanti per costruire il futuro insieme alle donne calabresi, condividendo questo impegno con tutti coloro che vogliono spendersi giorno dopo giorno per una società più giusta e più solidale”.