Crotone. Arrestato “trafficante” di vite umane: si era nascosto all’interno del Cara

Crotone Cronaca
Il centro di accoglienza di Sant'Anna, Crotone

Associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con questa accusa è finito in arresto, nel pomeriggio di giovedì scorso, 4 marzo, un sudanese di 26 anni, S.A.A., che aveva trovato “rifugio” nella città di Crotone.

Ad eseguire un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti del giovane - su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania - sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Siracusa, con la collaborazione dei colleghi del capoluogo pitagorico.

I DETTAGLI

Secondo quanto si apprende dagli investigatori, S.A.A. era giunto in Italia lo scorso febbraio, dopo essere stato soccorso in mare insieme a numerosi altri migranti, a bordo di una nave appartenente ad una Ong arrivata al porto commerciale di Augusta.

A suo carico gli investigatori della Polizia - sulla scorta delle dichiarazioni di testimoni e vittime delle violenze subite in Libia nei campi dove vengono tenuti i migranti in attesa di partire per l’Europa - avrebbero raccolto elementi che confermerebbero il suo inserimento in un’organizzazione criminale capeggiata da trafficanti libici, e la sua collaborazione in tutte le fasi precedenti dei cosiddetti “viaggi della speranza”.

In particolare, - e secondo quanto sarebbe stato appurato nel corso delle indagini - il 26enne si sarebbe occupato di mantenere l’ordine all’interno degli immobili in Libia utilizzati per trattenere i migranti, privati della libertà e sottomessi con la violenza e la minaccia, sino alla partenza via mare per l’Europa, agevolando pertanto l’associazione nella sua attività illecita finalizzata a consentire ai migranti l’ingresso illegale in Italia dietro compenso in denaro.

Il sudanese, inoltre, si sarebbe reso responsabile di violenze non solo psicologiche ma anche fisiche ai danni dei soggetti ristretti nei campi, anche con l’utilizzo di bastoni.

I risultati delle indagini hanno dunque consentito alla Procura siciliana di emettere il provvedimento restrittivo a carico del giovane extracomunitario.

Provvedimento di fermo che è stato possibile eseguire nella città pitagorica in quanto l’indagato si era nascosto all’interno del Cara, il Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo di Isola di Capo Rizzuto.

Dopo l’arresto, il Gip di Crotone ha provveduto a convalidare il decreto di fermo del Pm ed emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.