Libera: Simona De Pera è la nuova referente del Presidio “Lucio Ferrami”
Sabato 6 marzo scorso l’assemblea dei tesserati del Presidio territoriale Lucio Ferrami in Cetraro, ha eletto all’unanimità Simona De Pera, quale nuovo Referente. Subentra a Angelo Serio che ha concluso il suo mandato triennale.
Il referente regionale don Ennio Stamile, ha inteso ringraziare Angelo Serio per il lavoro svolto, soprattutto per l’intensa attività formativa itinerante che ha coinvolto gran parte del territorio della costa tirrenica cosentina. “Nonostante la pandemia che ha impedito diverse iniziative programmate soprattutto nelle scuole, ed i momenti di difficoltà e di criticità sperimentati in questo triennio - ha sottolineato Serio - il Presidio Ferrami non ha comunque mancato di far sentire la voce. Sono certo che già il 21 marzo prossimo, Giornata Nazionale delle vittime innocenti delle mafie, ci offrirà lo stimolo necessario per iniziare questo nuovo percorso”.
Don Ennio ha ringraziato la nuova referente di Presidio, per la pronta disponibilità ad assumere questo delicato incarico ed ha incoraggiato i presenti ad impegnarsi in tre aree che sono il cuore pulsante della presenza di Libera: la memoria innanzitutto. Il ricordo delle vittime innocenti, il saper stare accanto ai loro familiari che attendono ancora verità e giustizia, nonostante siano trascorsi svariati decenni da efferati crimini nei confronti dei loro congiunti, impegna le nostre coscienze a saper fare di più. Ma occorre anche stimolare le coscienze di tutti a rompere gli argini di quell’ omertà e paura che ancora oggi serpeggia in molti cittadini.
L’area della giustizia: bisogna attivare anche nel nostro ambito territoriale la campagna la “Libertà non ha pizzo” che, partita da Reggio Calabria 11 anni orsono, vede a Reggio e provincia l’adesione di un centinaio tra aziende, cooperative ed esercizi commerciali, che insieme hanno deciso di dire no ad ogni forma di racket e usura. Mali endemici anche del nostro territorio che si presentano spesso come assunzioni lavorative in appalti pubblici o in lavori privati di personaggi intranei o comunque vicini alle cosche, oppure come semplici donazioni richieste per sovvenire alle necessità di coloro che si trovano in stato di detenzione. Saper stare vicino agli imprenditori e commercianti che denunciano ed incoraggiare alla denuncia, diventa un impegno prioritario specie in questo periodo in cui sembra esserci una sorta di tacita “spartizione del territorio” anche per il traffico degli stupefacenti. Incoraggiare gli esercizi commerciali a dire non alle slot machine, portatrici del terribile virus della ludopatia vera e propria piaga per tante famiglie e nutrimento delle casse della ‘ndrangheta.
L’area della formazione: occorre ripartire dalle scuole e dalle altre agenzie educative per costruire un sano percorso comunitario per la formazione delle coscienze ad essere cittadini liberi e responsabili che sanno cogliere il fondamentale ruolo della legalità per sperimentare la forza della giustizia, la bellezza della libertà di poter costruire un presente ed un futuro finalmente purificato al cancro delle mafie e massomafie. La sfida alle organizzazioni criminali è soprattutto culturale ed il tema della XXVI Giornata della Memoria “a ricordare e riveder le stelle” ce lo ricorda ancora una volta. “Questo il nostro impegno e la nostra speranza”, ha concluso don Ennio.