Beni confiscati, Libera: “In Calabria dal 1982 sono 4.786”
“La legge può essere migliorata, potenziata sia nel dispositivo che soprattutto nell'attuazione”. Lo afferma Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, che commenta il numero dei beni immobili sequestrati alla criminalità negli ultimi 25 anni. Numeri che in Calabria si fanno impressionanti, con ben 4.786 confische dal 1982 ad oggi, così come confermato nel dossier Fattiperbene, pubblicato dalla stessa associazione.
“In questi 25 anni abbiamo assistito a un lavoro straordinario: il lavoro della magistratura e delle forze di polizia per individuare i beni frutto degli affari sporchi delle mafie, e renderne operativa la confisca; il lavoro di associazioni ed enti pubblici per restituire davvero quei beni alla gente, trasformandoli in scuole, commissariati, centri aggregativi per giovani e anziani, realtà produttive che offrono lavoro pulito e rafforzano il tessuto sociale ed economico dei territori” ha dichiarato Ciotti, che chiede però “uno scatto ulteriore di impegno, intelligenza e determinazione”.
Maglia nera per la provincia di Reggio Calabria, che detiene il record di beni confiscati: 2.097 sono già stati destinati a funzioni istituzionali o associative, mentre 1.120 sono ancora in attesa di essere destinati. 497 invece le aziende confiscate, delle quali il 41% già destinato alla vendita o alla liquidazione, mentre il 59% rimane nelle mani dell’Anbsc.