Sequestro di novellame, il plauso del Wwf alla Guardia Costiera
Ammonta a ben 7000 chili il totale complessivo di novellame di sarda sequestrato dalla Guardia Costiera della direzione marittima della Calabria e della Basilicata tirrenica, che ha coinvolto anche parte della Sicilia. Una serie di controlli attenti e serrati, che hanno portato all’emissione di 40 sanzioni per un totale di 200 mila euro, a seguito di ben 1.500 distinte operazioni.
“La pesca di questi avannotti di sardina, così come quelli di acciuga, nonostante i divieti, viene ancora praticata illegalmente soprattutto in Sicilia e Calabria a causa del tradizionale e diffuso impiego culinario, senza tenere conto del gravissimo impatto che il prelievo di pesci di taglia così piccola (si parla di pochi cm) avrà sulle popolazioni ittiche oggetto di pesca, impedendo cioè il raggiungimento dell’età riproduttiva e impoverendo gli stock ittici” spiegano le organizzazioni aggregate del Wwf Calabria. “Basti pensare che un solo chilogrammo di neonata sottratto all’ambiente equivale a due quintali di pesci adulti, la cui pesca porterebbe maggiori benefici agli stessi pescatori. Invece con la pesca del bianchetto, soggetto oltre tutto alla forte mortalità naturale, si impedisce ai giovani di andare a incrementare il capitale riproduttivo”.
Per questo motivo, l’associazione animalista ringrazia le Capitanerie di Porto coinvolte e la Guardia Costiera per la loro “lotta ai bracconieri del mare”, chiedendo un costante controllo del mare per verificare il rispetto delle normative ambientali.