Cassano. Manca richiamo vaccini agli over 80: il Sindaco si appella alle Autorità
In una comunicazione formale indirizzata al Commissario Ad Acta – Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie, Guido Longo, al Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza,Vincenzo Carlo La Regina, al Presidente f.f. della Regione Calabria, Antonino Spirlì, al Prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio e per conoscenza, anche al Ministro della Salute Roberto Speranza, il sindaco della Città di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso, in tema di emergenza epidemiologica da Covid-19, ha inoltrato una richiesta urgente di vaccini per gli ultraottantenni.
“Dai primi giorni di marzo - si legge nella missiva - anche a Cassano è partita la campagna di vaccinazione degli ultraottantenni. Grazie alla sinergica collaborazione tra i medici di base, l’Amministrazione Comunale e i locali uffici dell’ASP - ha riferito il primo cittadino - è stata inoculata agli anziani la prima dose di vaccino ed il risultato raggiunto è stato molto apprezzato dall’intera popolazione. Dal giorno 24 u.s., però, - ha evidenziato Papasso - sarebbe dovuta partire la seconda tornata di vaccinazione per l’inoculazione della dose di richiamo, ma, purtroppo mancano i vaccini. Come ben saprete - ha rimarcato Papasso - non è possibile perdere altro tempo: ogni giorno è prezioso, visto che la seconda dose deve essere somministrata entro un tempo limite dalla prima, superato il quale tutto ciò che è stato fatto risulterebbe vano e si dovrebbe ricominciare tutto daccapo, con grande dispendio di risorse pubbliche, oltre che con una magra figura agli occhi dell’opinione pubblica”.
Dopo avere sottolineato che le proteste che stanno pervenendo dalle famiglie degli anziani in attesa della seconda dose sono numerose e vibranti, il sindaco Papasso, ha concluso affermando che “la situazione che è venuta a determinarsi non è tollerabile, né accettabile, chiedendo, pertanto, ai destinatari, di provvedere con urgenza all’invio delle necessarie dosi di vaccino, al fine di poter completare la vaccinazione di questa fascia di popolazione, che è la più fragile e la più colpita dal virus”.