Emergenza Sanitaria Covid 19, i sindaci chiedono il ripristino dell’ospedale da campo
Arriva dai sindaci di Cosenza, Rende, Castrolibero e Montalto Uffugo la richiesta di ripristinare l’ospedale da campo. Mario Occhiuto, Marcello Rende, Giovanni Greco, e Pietro Caracciolo, chiedono non solo di “riattivare le strutture sanitarie depotenziate o dismesse”, ma sollecitano al presidente facente funzioni della Regione Calabria, al commissario ad acta del piano di rientro e al dipartimento della Protezione civile di ripristinare la struttura “per l’originario scopo per cui era stata allestita, con posti letto e personale medico e sanitario adeguato”.
Perché, come scrivono i primi cittadini dell’area urbana di Cosenza “l’integrale riattivazione della struttura potrà realmente contribuire ad alleviare la gravissima situazione venutasi a creare. Riteniamo che lo spazio a disposizione consenta la convivenza delle due funzioni o che, qualora ciò non sia possibile, insieme all’Azienda sanitaria provinciale, si possano trovare altri punti vaccinali idonei e che, quindi, la riconversione dell’Ospedale da Campo non influenzerà in alcun modo la prosecuzione della campagna d’immunizzazione della popolazione”.
Ripercorrono quindi le tappe che hanno portano all’avvio dell’ospedale da campo, quando la struttura sanitaria dell’Annunziata era in affanno “per il trattamento dei pazienti affetti da patologia Covid-19”, in quel momento “il Ministero della Difesa ha allestito l’ospedale da campo in località Vaglio Lise, con il concorso e la direzione del personale dell’Esercito Italiano”.
Poi con il calo della curva dei contagi “l’ospedale da campo è stato poi convertito per un nuovo utilizzo come centro vaccinale, mantenendo comunque la configurazione del suo iniziale assetto in modo da lasciare salva la possibilità di riutilizzo per la finalità del trattamento dei pazienti Covid–19, in ragione dell’evolversi dell’epidemia”.
I sindaci ricordano che nella provincia di Cosenza “si registra un drastico e preoccupante peggioramento dell’andamento epidemiologico con conseguente difficoltà nella gestione dei pazienti Covid positivi all’Annunziata. In questo momento, in Calabria, risultano 439 ricoverati, con circa 11.000 persone in isolamento domiciliare e soltanto 37 posti di terapia intensiva. In particolare, nella provincia di Cosenza i numeri sono oltremodo preoccupanti: al momento sono più di 5.600 le persone in isolamento domiciliare”.
Parlano poi della situazione della campagna vaccinale che stenterebbe “sia per la non adeguata disponibilità di dosi di vaccino, sia per la farraginosa messa a sistema delle procedure di registrazione, e convocazione, con le vicende di disservizio che hanno purtroppo caratterizzato queste settimane di somministrazione di massa”.
Per questo per i primi cittadini la “situazione di straordinaria drammaticità venutasi a determinare richiede dunque interventi altrettanto straordinari”, come il ripristino dell’ospedale da campo.