Mascherine taroccate confezionate sul soppalco, sequestrati 10mila Dpi
Un laboratorio clandestino per la produzione di mascherine è stato scoperto dalle fiamme gialle a Lamezia Terme. Alla produzione illegale dei Dpi, i finanzieri ci sono arrivati dopo un sequestro avvenuto nei giorni scorsi presso un’attività commerciale del posto.
Nell’occasione, erano state ritrovate 80 mascherine in tessuto con apposti dei marchi contraffatti di note griffe di moda e il titolare dell’attività era stato segnalato.
Per vederci chiaro, la Gdf ha dato il via a delle indagini che hanno fatto risalire al fornitore, individuato in un’attività commerciale all’ingrosso, anch’essa ubicata a Lamezia Terme.
Fatto scattare un blitz presso lo stabile, i finanzieri sono riusciti a ritrovare e sequestrare altre 400 “mascherine di comunità” anch’esse con marchi falsi, e 9.600 chirurgiche con l’indicazione “Made in Italy”, ma che erano però prive della certificazione di conformità del prodotto.
Pertanto, ritenendo che questi dispositivi fossero di dubbia provenienza, è stata esaminata la documentazione contabile detenuta dal titolare dell’attività commerciale si è accertato che questi acquistava separatamente le confezioni con la falsa attestazione della produzione italiana e le mascherine chirurgiche senza qualsiasi certificazione sul produttore e gli standard qualitativi, per poi confezionare artigianalmente, all’interno di un soppalco adibito a laboratorio e deposito, i dispositivi di protezione individuali.
La commercializzazione questi Dpi avrebbe fruttato illecitamente oltre 7 mila euro al titolare dell’attività che è stato quindi segnalato per i reati di contraffazione, frode in commercio e ricettazione.