I metalmeccanici calabresi dicono “Si” al nuovo CCNL
In uno scenario non facile, molto preoccupante sotto il profilo sanitario e sociale, fortemente condizionato dalla limitazione all’agibilità nel territorio e nelle aziende, anche in Calabria nella consultazione unitaria, voluta da Fim - Fiom e UIL nazionali, sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl Federmeccanica – Assistal, sottoscritta il 5 Febbraio scorso, la partecipazione dei lavoratori è stata significativa, sempre nel rispetto delle norme di tutela e prevenzione dai contagi, dando prova di una pratica democratica di assoluto valore generale.
Sono state 38 le aziende sindacalizzate, nelle quali si sono temute le assemblee, soprattutto in presenza, ma in alcune anche in remoto. E sono stati 1959 i lavoratori partecipanti al voto su un totale di 2.543 aventi diritto. Di essi ben 1943, il 99%, hanno votato si all'ipotesi di accordo contrattuale che aumenta il salario e i minimi contrattuali, estende e qualifica i diritti, valorizza il lavoro. La discussione nelle assemblee, insieme all’ipotesi contrattuale, è stata l'occasione per una puntuale ricognizione e valutazione sui temi del lavoro, della sua tenuta, della sua sicurezza.
“Tra tutti i lavoratori e le lavoratrici, presenti nelle aziende, oltre le centinaia in cassa integrazione, non poca apprensione sta suscitando la paventata fine del blocco dei licenziamenti prevista per il 30 Giugno, a fronte di una perdurante criticità della pandemia che continua a limitare le attività, anche per l'assoluta inadeguatezza e ritardi nelle misure di tracciamento dei contagi e soprattutto di vaccinazione”. Preciasa in una nota la Fiom- Cgil Calabria, che aggiunge: “Consapevoli di ciò, esprimiamo tutta la nostra preoccupazione anche in riferimento alla distrazione del sistema istituzionale locale dalle problematiche industriali metalmeccaniche a partire dalla Regione”.
“La Calabria, nonostante i perduranti processi di riduzione,-proseguono dalla Fiom- Cgil Calabria - in certe aree di vera e propria desertificazione, in atto incontrastati da anni; l'assenza totale di una politica industriale mantiene, in ambiti territoriali individuati, una sua struttura di qualità industriale. Opifici, aziende, star-tup, in alcuni casi piccole filiere sia pur sconnesse e senza coerenti legami, meritevoli di attenzione e sostegno. Per questo rilanciamo un forte appello alle imprese, alle loro rappresentanze datoriali con le quali abbiamo sottoscritto il CCNL, ma anche alle altre, come Confapi, le associazioni degli artigiani, delle cooperative, per concordare una azione tesa a favorire il rilancio delle imprese e del lavoro industriale; trovare le giuste risposte positive alle tante crisi aziendali difendendo i livelli occupazionali; puntare all’espansione del tessuto industriale calabrese concorrendo a determinare la programmazione sul PNRR e tutte le altre misure sia sul versante nazionale che comunitario come il Recovery Fund, puntando anche in Calabria ad investire sull'innovazione, la ricerca, la transizione ecologica, digitale, sui servizi pubblici”. La FIOM-CGIL della Calabria, con i suoi iscritti, i suoi delegati assicura che “continuerà ad essere un importante punto di riferimento nelle aziende e nel territorio”.