Next Elettronica. Azienda verso il fallimento volontario: sindacati si oppongono
Nel giorni scorsi, dopo non poche pressioni per ottenerlo, si è svolto presso l’assessorato regionale alle Attività Produttive un incontro, fortemente voluto dalla Fiom-Cgil della Calabria, in nome e per conto dei lavoratori-soci, per discutere delle prospettive industriali del primo ed unico progetto in Calabria di worker-buyout: la Next Elettronica di Piano Lago, nel cosentino.
Al tavolo erano presenti l’assessore regionale Rosario Varì, il direttore generale del dipartimento Paolo Praticò in rappresentanza della Regione, Maurizio De Luca per la Legacoop Calabria, il Segretario Generale Umberto Calabrone e Massimo Covello per la Fiom-Cgil regionale, il presidente della Cooperativa Pietro Aiula ed il vice presidente Renato Musacchio e da remoto Alessandro Violi per la Cfi.
La discussione si è subito concentrata sullo stato dell’arte e sulla possibilità di implementare una sia pur minima ripresa dell’attività, in relazione all’ipotizzata commessa da un partner industriale.
Sia il rappresentante della LegaCoop, che quello di Cfi, hanno affermato che, stante la situazione economica, finanziaria, societaria e l’inadeguatezza valoriale della commessa ipotizzata, non ci sarebbero le condizioni per una ripresa capace di produrre ricchezza sufficiente a garantire sia il lavoro che la remunerazione societaria.
Per Cfi l’investimento molto oneroso di cui si sono fatti carico i soci sovventori, sia pubblici che privati, nel corso degli anni non è più implementabile e la via allo stato da perseguire è quella della dichiarazione di “fallimento volontario”.
Sia i rappresentanti della Fiom-Cgil che quelli della cooperativa a tal proposito hanno sottolineato che questa situazione venutasi a delineare non sarebbe adducibile certamente alle responsabilità dei lavoratori che hanno investito i loro averi in questo progetto.
Nonostante l’amara conclusione della riunione, la Sigla si auspica un ripensamento ed una volontà da parte di Legacoop, CFI e di tutti i soci, insieme alla Regione, affinché si possa governare questa difficile fase, così da rilanciare il progetto originario, ritenuto ancora del tutto valido, e non lasciare sul lastrico i lavoratori e le loro famiglie.