Castello Carlo V chiuso in attesa della bonifica, insorgono associazioni e cittadini: “Riaprite quel portone!”
Riportare l’attenzione della comunità e delle istituzioni sui beni monumentali della città pitagorica e sul Castello Carlo V. Con questo monito il comitato Antica Kroton, che raggruppa diverse associazioni culturali della città, ha dato vita ieri ad un sit-in di protesta davanti alla fortezza crotonese.
Alle associazioni si sono uniti anche diversi cittadini e, in un coro unanime, è stata chiesta la riapertura del “luogo del cuore” di tutti i crotonesi.
Da quasi tre anni, infatti, il portone del castello Carlo V di Crotone è chiuso. Una “serrata” disposta con ordinanza del 5 agosto 2018 dall’allora primo cittadino di Crotone Ugo Pugliese a seguito di una segnalazione della Senatrice Margherita Corrado in merito alla possibile presenza di materiale radioattivo.
In seguito alla segnalazione, Pugliese allertò l’Arpacal, che confermò la presenza - in alcuni punti - di scarti industriali utilizzati come materiale di riempimento. Esito questo che fece scattare la chiusura in attesa della bonifica che però il Mibact, ad oggi, non ha ancora eseguito.
Il Castello ospita anche il museo civico e la biblioteca comunale che, al momento, è stata trasferita nella Casa della Cultura.
Per i manifestanti la chiusura non può proseguire, in quanto il Castello viene definito “un patrimonio fondamentale per il rilancio del territorio”.
L’attuale situazione, per associazioni e cittadini è da “imputare essenzialmente all’incapacità e all’inattività delle istituzioni” che, a loro dire, “dovrebbero essere preposte a bonificare e a ridare alla collettività questo bene”.
Su uno dei cartelli esposti nel corso della protesta è stato scritto: “Crotone pretende rispetto”. La manifestazione si è svolta in modo pacifico e nel rispetto delle norme anti-Covid.