Prosegue il Mgff School in the City: studenti e registi a confronto sul cinema
Al via una nuova settimana di incontri tra cinema e scuola con il Magna Graecia Film Festival School in the city. Prosegue la rassegna - ideata da Gianvito e Alessandro Casadonte e realizzata nell'ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso dal MIBAC e dal MIUR – che vede la partecipazione di studenti e docenti di otto istituti superiori del territorio catanzarese impegnati nella visione di film e nel dibattito, in diretta web, con i registi grazie al coordinamento di Antonio Capellupo. Domani martedì 20 aprile, alle ore 11, ci sarà l’occasione di dialogare sul film “Easy Living” e sui temi legati all’immigrazione insieme ai registi Orso e Peter Miyakawa. Giovedì 22 aprile, sempre alle 11, sarà la volta, invece, di “Selfie” e la sua storia che ha come sfondo la criminalità organizzata: a parlarne con gli studenti sarà il regista Agostino Ferrente.
Grande interesse hanno riscosso i primi appuntamenti in grado di catturare l’attenzione e l’apprezzamento di tutti i partecipanti collegati in videoconferenza. L’incontro inaugurale ha avuto come protagonisti i registi Massimiliano e Gianluca De Serio con il loro terzo lungometraggio “Spaccapietre”. I due fratelli hanno raccontato com'è nato il film che descrive il mondo del caporalato. La nonna dei De Serio, Rosa – come il personaggio femminile della pellicola -, morì nel 1958 sui campi mentre lavorava. “Per essere più vicini alla realtà - hanno raccontato i fratelli De Serio - abbiamo incontrato tantissime persone, soprattutto nei campi. Abbiamo visitato baraccopoli che, solitamente, vengono occupate nei mesi delle raccolte. Alcuni braccianti hanno lavorato con noi come comparse”.
E’ seguito il confronto con Claudio Noce e il suo “Padre Nostro”, pellicola dal respiro autobiografico, girata in parte in Calabria, che ha proiettato gli spettatori negli anni di piombo, traendo ispirazione dall'attentato del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, padre del regista. Una storia di formazione, che vede al centro la “generazione di invisibili, spesso dimenticati dagli adulti” come definita dal regista che al termine dell’incontro ha così espresso il proprio entusiasmo: “In tante presentazioni a cui ho partecipato nessuno è stato così profondo, i ragazzi vanno, senza filtri, più dentro alle cose rispetto ad un altro tipo di pubblico. E’ stata un’esperienza molto bella e importante”.
La natura e l’ambiente sono stati, invece, i temi centrali della terza pellicola in concorso, “Semina il vento” di Danilo Caputo. Protagonista Nica, studentessa di agronomia, che torna nel suo paese in Puglia e lotterà per difendere gli ulivi attaccati da parassita. Una storia di ribellione e di coraggio, ben riassunta nelle parole del regista: “Ho preso spunto dalla realtà del territorio per raccontare qualcosa che vada oltre. Penso che sia meglio fare qualcosa oggi per non avere rimorsi tra cinquant’anni, è la nostra unica possibilità rispetto all’ambiente”.