Spirlì contro tutti: “Vaccinazioni non riportate sulla piattaforma, manderemo a casa chi non lavora”
Fa lo sceriffo il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì. Prima ha fatto un blitz Villa Bianca a Catanzaro che sarebbe dovuta essere attivata quale centro covid, poi ha minacciato di rivolgersi alla Procura per le mancate assunzioni del personale sanitario.
“Oggi è il giorno di dire basta, verrà resa nota un’altra vergogna. Ho avuto la conferma che ci sono 23mila vaccinazioni somministrate e non ancora riportate sulla piattaforma nazionale. Ci sono le schede tutte regolarmente registrate sul cartaceo, ma dal cartaceo al computer da settimane non vengono trasferite. Quindi, il 78% non è reale e non è vero che in Calabria si va così male in percentuale di immunizzazione. Stiamo approfondendo per capire e sapere i nomi delle persone che non stanno facendo il loro lavoro perché devono essere mandate a casa”, ha detto a margine del sopralluogo.
Definisce poi inaccettabile il fatto che Villa Bianca non sia ancora un centro Covid. “Finora siamo stati collaborativi da oggi non lo saremo più. Voglio sapere chi sta bloccando questa operazione e perché. La pazienza è arrivata al limite come il garbo istituzionale. Dai cento posti inizialmente stimati, poi si è passati a 40 e ora a dieci. La verità è che in questa struttura, con alcuni interventi, possono essere ospitati anche posti di terapia intensiva”.
Poi l’affondo contro le aziende sanitarie, colpevoli a detta di Spirlì di aver ricevuto denaro “per le assunzioni del personale necessario”, e che non sono è stato utilizzato. “Ci stiamo facendo un mazzo per affrontare l’emergenza e tutto questo è una mancanza di rispetto. Se necessario andrò in Procura”.