Bypass aorto-coronarico, cardiochirurgia del Mater Domini ai primi posti in Italia

Catanzaro Salute

La cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, diretta da Pasquale Mastroroberto, è ai primi posti in Italia per ciò che concerne i risultati in termini di mortalità a 30 giorni del bypass aorto-coronarico isolato e in media nazionale per la chirurgia valvolare isolata.

Il Ministero della Salute ha infatti diffuso i dati del Programma nazionale esiti (Pne) edizione 2020, resi pubblici dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). I dati prendono in esame, nell’ambito della Cardiochirurgia, i volumi dei ricoveri e gli indici di mortalità per due procedure: il bypass aorto-coronarico isolato e il trattamento chirurgico delle valvulopatie isolate, cioè riparazione o sostituzione valvolare.

“Sono dati in continuità con l’Edizione Pne 2019 presentata lo scorso anno – afferma Mastroroberto – ma con un eccezionale miglioramento degli indici di mortalità relativi al bypass aorto-coronarico che è dello 0.3% rispetto alla media nazionale, pari all’1.87%. Inoltre, abbiamo incrementato il numero dei ricoveri sempre di pazienti che necessitano di trattamento chirurgico per malattia coronarica, mantenendo stabile quello relativo alle patologie valvolari isolate."

"E’ giusto precisare - aggiunge - che tali risultati sono solo una parte dell’attività del centro cardiochirurgico universitario, visto che sono esclusi sia gli interventi combinati (ad esempio bypass aorto coronarico e chirurgia valvolare), sia quelli per il trattamento delle patologie a carico dell’aorta (vedi aneurismi e dissecazioni) nonché procedure correlate all’assistenza meccanica al circolo o al trattamento chirurgico della fibrillazione atriale che pure rappresentano una parte del lavoro quotidiano”.

“Questa continuità di risultati è possibile – continua Mastroroberto – solo grazie a un sistema organizzativo complesso avviato qualche anno fa e, soprattutto, ai sacrifici ed alle professionalità del gruppo cardiochirurgico composto da medici, tecnici della circolazione extracorporea, infermieri e oss di reparto e sala operatoria e dal team di anestesia e terapia intensiva. I dati del PNE sono migliorati costantemente e trovano riscontro anche a livello internazionale, come dimostrato dalle presenze di illustri cardiochirurghi al Congresso Internazionale biennale che si svolge all’Università “Magna Graecia” e che anche quest’anno avrà contributi di notevole valore scientifico nell’edizione che si terrà in diretta streaming il 22 e 23 giugno”.