Criticità all’Ufa del Ciaccio, stop alle chemioterapie. Preparazioni dirottate a Germaneto
L’attività dell’Ufa, l’Unità Farmaci antiblastici dell’ospedale Ciaccio De Lellis di Catanzaro, è stata sospesa: una decisione che come spiega l’Asp vocinciale sarebbe stata obbligata, sebbene definita come temporanea, dopo che sono emerse delle criticità ambientali e di sistema.
Criticità che l’azienda sanitaria sostiene di aver preso in carico immediatamente, anche con una nuova progettazione dell’area dedicata alle preparazioni; in una prima fase si è cercato difatti di mantenere l’organizzazione esistente ma l’analisi dei dati e i successivi approfondimenti hanno costretto a bloccare l’allestimento e preparazione dei farmaci chemioterapici.
Le prestazioni oncoematologiche
L’Azienda ospedaliera Renato Dulbecco effettua prestazioni oncoematologiche, con elevati standard assistenziali sia nei presidi del Ciaccio che al Mater Domini di Germaneto, e che prevedono la somministrazione appunto di tali terapie, importantissime, allestite da operatori sanitari esperti delle Ufa che sono appunto delle strutture dedicate.
Le normative che regolano la progettazione, la costruzione, il funzionamento e l’organizzazione delle Unità hanno però degli standard stringenti in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità.
Gli standard di sicurezza
Standard che – come chiariscono dall’Asp - non sono meri adempimenti formali, ma requisiti indispensabili per garantire l’allestimento delle preparazioni farmaceutiche.
Qualsiasi non conformità in questi ambiti può avere un impatto diretto sulla qualità del preparato allestito e, di conseguenza, sulla salute e sulla sicurezza dei pazienti e degli operatori. Per questo ragioni le Ufa ed il personale afferente vengono sottoposti periodicamente a verifiche e controlli.
Terapie spostate al Mater Domini
Per scongiurare l’interruzione dei trattamenti terapeutici in atto ai pazienti oncoematologici, adulti e pediatrici, in cura presso il Ciaccio, l’allestimento delle terapie è stato immediatamente trasferito presso l’Ufa dei laboratori di Farmacia Clinica della Farmacia Ospedaliera del Mater Domini di Germaneto, strutturati secondo i più recenti requisiti normativi, dotati di ambienti a contaminazione controllata e processi operativi validati e verifiche superate.
I laboratori del Mater Domini ad oggi effettuano preparazioni oncologiche, non oncologiche e per malattie rare, per oltre 500 pazienti in cura alla Dulbecco, ma non solo, poiché a seguito della chiusura temporanea dell’Ufa di Lamezia Terme, quella di Germaneto allestisce le terapie antiblastiche anche per gli ospedali della Città della Piana e di Soverato, che contano da febbraio ad oggi oltre tremila preparazioni effettuate.
Lo slittamento prudenziale
Il trasferimento delle attività, sono state effettuate senza interruzione assistenziale ed hanno richiesto un significativo sforzo organizzativo, logistico, procedurale e di personale.
“Dal momento che non è possibile, infatti, derogare in nessun caso agli standard di sicurezza previsti per l’allestimento dei preparati, si è reso necessario procedere, di concerto con i clinici di entrambi i presidi ospedalieri, allo slittamento di alcune terapie, seppure solo nella fase iniziale del trasferimento, cioè circa 3 giorni”, sottolineano dall’Azienda Sanitaria Provinciale
“Gli slittamenti iniziali – proseguono dall’Asp - hanno rappresentato una misura prudenziale per assicurare che ogni fase dell’attività si svolgesse in sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. Nei laboratori di Farmacia Clinica del P.O. Mater Domini di Germaneto i percorsi di allestimento e tracciabilità delle terapie rispettano gli standard di qualità già certificati da AIFA, in conformità con la normativa vigente; tutte le procedure sono svolte secondo protocolli validati, con monitoraggio costante e registrazioni complete che assicurano la massima sicurezza del processo per operatori e pazienti”.
I percorsi efficaci e rigorosi
A conferma dell'efficacia e del rigore dei percorsi adottati, nessuna terapia allestita risulta essere stata scartata, o eliminata, dato che gli allestimenti sono effettuati e documentati in relazione alle responsabilità dei singoli professionisti coinvolti: clinici, farmacisti e operatori sanitari e la documentazione inerente l’allestimento per singola preparazione è custodita nel laboratorio per legge 10 anni, a tutela della sicurezza del paziente e della correttezza professionale del team coinvolto.
In accordo con i clinici, inoltre, sono stati definiti i percorsi del trasporto e di consegna e fasce orarie dedicate per ciascuna tipologia di terapia oncoematologica.
Questa pianificazione condivisa ha lo scopo di garantire un flusso ordinato ed efficiente delle preparazioni, assicurando al contempo la tempestività della somministrazione in relazione alle specifiche esigenze cliniche dei pazienti.
L’organizzazione del trasporto e delle consegne, effettuato sulla base della collaborazione interprofessionale, rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento delle attività.
La fase di assestamento
“È importante sottolineare che ogni volta che si introducono modifiche sia pure temporanee a procedure consolidate o si riorganizzano servizi complessi, è fisiologico attraversare una fase iniziale di assestamento. In questi momenti, è necessario analizzare con attenzione le eventuali criticità emerse, con l’obiettivo di correggerle e rendere progressivamente più efficiente il nuovo assetto operativo” sottllineano ancora dall’Asp.
“Non esiste purtroppo una “bacchetta magica” in grado di trasformare in poche ore un’organizzazione critica complessa in un sistema perfettamente funzionante. Il miglioramento richiede tempo, confronto, collaborazione e un approccio costruttivo orientato alla qualità e alla sicurezza. È proprio attraverso questo processo che si costruisce un servizio solido, affidabile e sostenibile”, aggiugono.
Un team di professionisti
L’Azienda ha infine voluto ringraziare tutto il personale “per lo sforzo che sta sostenendo e la professionalità dimostrata e tutti i pazienti che hanno compreso l’iniziale difficoltà” ribadendo il proprio impegno a garantire strutture e servizi all’avanguardia, ripristinando dopo i necessari percorsi di adeguamento una nuova Ufa in linea con gli standard nazionali di qualità e sicurezza per la cura dei pazienti oncoematologici, azione prevista nei documenti programmatici della unità operativa aziendale di Farmacia, guidata dalla Dott.ssa De Francesco, già sottoposta alla valutazione della direzione aziendale.