Reggio. Pubblica video omofobo che riprende due ragazzi sul lungomare. Condanna da Arcigay

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Omofobia e violazione della privacy in riva allo Stretto dove due ragazzi omosessuali sono stati ripresi mentre, seduti su una panchina del lungomare di Reggio Calabria si scambiavano effusioni.

Gesti che tuttavia hanno incontrato il disprezzo di un esponente della estrema destra reggina, candidato alle scorse elezioni. L’uomo, infatti, ha postato sul proprio canale di Youtube un video, poi cancellato, in cui ha mostrato i due ragazzi.

Nel video, in cui sono presenti frasi offensive contro l’omosessualità dei giovani, l’uomo ha accompagnato ogni singolo fotogramma con una musica drammatica e didascalie ancora più offensive in cui dileggiava la coppia.

Immediata la reazione non solo su Youtube ma anche su Facebook. Diversi i commenti di utenti che hanno disapprovato non solo il video, ma anche l’operato dell’uomo. Il video arriva proprio nel momento in cui in Italia si parla del Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia che prevede “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.

Il disegno di legge mira ad “aggiornare” i reati già esistenti e contemplati dalla legge Mancino. L’articolo 2, infatti, modifica l’articolo 604-bis del codice penale che parla di «propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. Il ddl Zan non fa altro che aggiungere nel testo dell’articolo, dopo “discriminazione razziale, etnica e religiosa”, anche la frase “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.

Allo stato attuale, infatti, la legge punisce solo chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione o istiga o commette violenze o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Mancano, dunque, quelli sessuali.

E qualcuno ha inoltre fatto notare all’autore del video che è proprio a causa del suo comportamento che in Italia si rende necessaria l’approvazione del Ddl Zan.

A seguito delle segnalazioni degli utenti, l’autore ha reso privato il video e ha deciso di dire la sua. Ha infatti inviato un comunicato stampa in cui tenta di giustificarsi, scrivendo che di non essere omofobo e che il filmato “risale a ben quattro anni addietro e le riprese non sono state effettuate da me, ma sono di pubblico dominio”. Anche se il titolo del comunicato stampa ribadisce la parola offensiva e omofoba del titolo del video caricato.

Escludo ogni ipotesi di omofobia in quanto ho alcune amicizie di persone omosessuali, con le quali ho instaurato un rapporto pacifico e con le quali c’è una stima reciproca. Non ho paura delle persone che hanno fatto una scelta diversa dalla mia. Anzi, sono un forte sostenitore delle diversità, ma soprattutto un rispettoso cittadino”, prosegue per poi affermare di trovare “assurdo che qualcuno non abbia perso l’occasione di strumentalizzare il tutto, addirittura mettendo in mezzo la mia candidatura da consigliere comunale alle scorse elezioni amministrative di Reggio Calabria, fino ad arrivare a tirare in ballo il movimento civico e altre realtà associative – di cui faccio parte – che sono del tutto estranee a questo video”.

Netta condanna è arrivata dall’Arcigay "I Due Mari" e Agedo Reggio Calabria. Le associazioni ritengono “preoccupante la condivisione e divulgazione del video che ritrae due ragazzi in via marina con il susseguirsi di frasi omofobe che inneggiano violenza e odio contro la comunità”.

Le associazioni si dicono inoltre preoccupate della “leggerezza con cui il video è stato condiviso da tante persone e giornali online senza nessun tipo di ragionamento sulla violazione della privacy. Siamo allarmate e allarmati per il clima di odio che si respira e per l'assenza di tutele specifiche. Valuteremo con il nostro gruppo legale le azioni da mettere in campo”.