Janò quartiere dimenticato dalle istituzioni. Santise: “Intervenga il Prefetto”
“A più di dieci anni dall’evento calamitoso e dalle ordinanze di sgombero, e nonostante le istanze presentate a tutte le istituzioni responsabili, allo scopo di conoscere il presente delle opere di mitigazione del rischio frana realizzate, e quelle da ancora realizzare, ebbene ancora tutto tace. Anche il Prefetto, Maria Teresa Cucinotta, non ha ancora dato risposte ai cittadini, figuriamoci l’Amministrazione comunale che ormai è avvitata su se stessa per il solo fine mese”. Queste le parole che si leggono in una nota di Benito Santise, delegato di zona nord Catanzaro “I Quartieri”.
“Il quartiere Janò – continua la nota – è dall’11 febbraio 2010 che vive il fenomeno franoso che provocò lo sgombero di decine di nuclei familiari. Quell’evento calamitoso provocò diversi movimenti franosi irreversibili, con gravi danni al territorio, agli immobili e alla viabilità comunale e provinciale, tanto da indurre l’amministrazione cittadina allo sgombero di una quarantina di nuclei familiari, parte dei quali furono prima sistemati in un albergo e successivamente per due anni furono percettori di contributi per la provvisoria sistemazione. Dal 2010 in poi furono finanziati tre interventi per un importo complessivo di 5,2 milioni di euro così suddivisi: 1,6 milioni per il consolidamento del dissesto franoso in località Gelso-Scala; 1 milione 530 mila per il consolidamento in località Rombolotta; 2,1 milioni per la mitigazione del rischio frana a Rombolotta e Scala. Alcune di queste opere sono state ultimate altre sono in fase di (non) realizzazione, in pratica lasciate a metà, ed altre ancora non sono mai iniziate”.
“Infatti – dice Santise – i lavori di ricostruzione e messa in sicurezza proseguono a rilento e comunque non hanno ancora consentito a tutte le famiglie di rientrare in sicurezza nelle abitazioni. Inoltre a distanza di oltre dieci anni dall’evento la viabilità risulta ancora precaria, anzi in alcuni tratti nei fatti impedita, mentre il sistema fognario scorre a vista poiché privo dell’impianto di sollevamento. Tutto ciò accade mentre il sindaco Abramo ed i suoi amministratori pensano solo alla prossima campagna elettorale per ritagliarsi l’ennesima poltrona al sole”.
“Intanto denunciamo pubblicamente che il quartiere Janò è ancora oggetto di studi conoscitivi, attività di monitoraggio e indagini nell’ambito di attività di progettazione per la realizzazione di interventi per la messa in sicurezza del territorio. Ci piacerebbe allora capire se il completamento e il collaudo degli interventi programmati e ancora in corso oppure se è stato ultimato?”. Così conclude il delegato.