Lo spaccio lucano, la droga dalla Calabria e “collegamenti” col clan Abruzzese: 18 arresti
Ventiquattro indagati in tutto, dodici dei quali finiti in carcere, altri sei ai domiciliari ed altrettanti raggiunti da un obbligo di dimora nel comune di residenza.
Questo il risultato di un’operazione antidroga portata a termine stamani dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Policoro, in Basilicata (QUI), su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, che ha coordinato le indagini.
Indagini che avrebbero permesso si smantellare una presunta organizzazione criminale dedita al traffico ed allo spaccio di stupefacenti ed operativa in diversi comuni della provincia di Matera: Policoro, Scanzano Jonico, Colobraro, Valsinni, Bernalda e Tursi.
L’organizzazione è risultata avere anche un collegamento diretto con ambienti criminali “di spessore” radicati nella vicina Calabria, in particolare il clan Abbruzzese, egemone tra Cassano Ionio e Corigliano Calabro, sullo Jonio cosentino.
Gli inquirenti contestano a tutti e a vario titolo anche i reati di estorsione, incendio, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio ed impiego di denaro di provenienza illecita.
Secondo gli investigatori, difatti, si sarebbe fatta luce proprio su quello che è stato definito come “il più raffinato ed insidioso meccanismo di riciclaggio e reimpiego di denaro” ottenuto evidentemente con il narcotraffico, anche internazionale.
Guadagni che si aggirerebbero intorno a svariati milioni e milioni e che, in pratica, sarebbero stati reinvestiti in attività produttive del settore agricolo.
A capo dell’organizzazione si ritiene vi sia un 56enne di Tursi, nel materano, Giacomo Solimando, mentre i due presunti “promotori” sarebbero un 37enne residente a Policoro, Antonio Bevilacqua; ed un 53enne, Benito Arone, nato a Montalto Uffugo, nel cosentino, ma anch’egli residente in Basilicata, a Tursi. Tutti e tre sono tra i soggetti fini tra le sbarre.
LE PIAZZE DI SPACCIO
Il territorio interessato è quello della fascia jonica lucana ed il primo passaggio investigativo è stato rappresentato dalla individuazione proprio di una vasta attività di traffico di droga e dei presunti componenti del gruppo che gestiva il business.
L’ipotesi è che il traffico di droga sarebbe stato diretto dapprima dai fratelli Solimando, Giacomo e Filippo (quest’ultimo già condannato per associazione mafiosa) e, poi, su delega di questi ultimi, da Arone.
Successivamente si è individuato il canale di riciclaggio del denaro sporco che sarebbe stato reinvestito nell’azienda agricola De Pascalis, una fra le più importanti del materano, e che nel giro di pochi anni è divenuta una realtà economica di importante rilievo.
In particolare, l’organizzazione avrebbe gestito diverse piazze di spaccio assegnate a membri del gruppo: la piazza colobrarese-valsinnese; quella novasirese (con lo smercio della marijuana coltivata; la piazza bernaldese; la policorese; e la scanzanese.
La droga veniva approvvigionata, tramite diversi canali, in Puglia, Campania e Calabria, ma anche in Albania se non veniva prodotta in proprio con la coltivazione di vasti appezzamenti di cannabis.
Le indagini si sono volte tramite intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni e sequestri, sfociati anche in arresti in flagranza di reato.
I tipi di droga commercializzati maggiormente dal gruppo erano la cocaina, la marijuana e l’hashish. Durante le investigazioni, infatti, sono stati sequestrati, in diversi momenti, circa 7 kg di marijuana, 230 grammi di cocaina e 640 di hashish, oltre ad un’area di 10mila mq adibita proprio alla coltivazione di marijuana e con circa mille piante di cannabis messe a dimora e altre 300 già essiccate.
LE PRATICHE ESTORSIVE
Gli inquirenti ritengono poi di aver fatto piena luce su due incendi ed una estorsione nei confronti di un’azienda agricola.
Il primo rogo, avvenuto in Policoro nella notte del 19 agosto del 2015, interessò tre auto, andate completamente distrutte, erano usate da imprenditori nel settore dell’ortofrutta.
Secondo gli investigatori sarebbe stato Arone ad appiccare il fuoco, a puro scopo intimidatorio, per impaurire gli imprenditori metapontini.
Il secondo, invece, interessò proprio l’azienda di uno degli arrestati, ed avvenne a Scanzano Jonico nella notte del 13 febbraio 2019.
Le fiamme interessarono circa tremila contenitori in plastica per la raccolta della frutta ed alcuni motori delle celle frigorifere vicine al punto d’incendio.
L’autore, un autotrasportatore identificato ed indagato nell’ambito della stessa inchiesta, sebbene non raggiunto da alcuna misura cautelare, avrebbe agito per vendetta, essendo stato escluso dall’azienda dai contratti per il trasporto della frutta.
GLI INDAGATI
Le porte del carcere si sono dunque spalancate per: Giacomo Solimando, nato a Tursi (MT) il 21.05.1965, detenuto, (capo del sodalizio); Filippo Solimando, nato a Matera il 24.11.1969, detenuto; Benito Arone, nato a Montalto Uffugo (CS) il 07.03.1968, residente in Tursi, (promotore); Aldo De Pascalis, nato a Montalbano Jonico (MT) il 12.01.1960, residente in Scanzano Jonico (MT); Antonio Bevilacqua, nato a Genova il 10.06.1989, residente in Policoro, (promotore);
Lorenzo Modarelli, nato a Chiaromonte (PZ) il 05.10.1970, residente in Colobraro (MT); Giuseppe Saccone, nato a Gragnano (NA) il 26.09.1982, residente in Scanzano Jonico; Antonio Morando, nato a Policoro (MT) il 29.06.1995, ivi residente; Giovanni Bruno, nato a Taranto il 30.09.1985, residente in Scanzano Jonico; Stefano Santoro, nato in Germania il 22.05.1966, residente in Policoro; Pietro Russo, nato a Tursi il 01.09.1979, detenuto; Giuseppe Aloisio, nato a Policoro il 25.12.1988, ivi residente;
Ai domiciliari, invece: Antonio Labriola, nato a Colobraro l’11.07.1964, residente in Tursi; Pietro Violante, nato Policoro il 02.05.1986, ivi residente; Marco Bruno, nato a Pisticci (MT) il 17.06.1993, residente in Scanzano Jonico; Daniele Tutino, nato a Policoro il 29.07.1973, residente in Scanzano Jonico; Rossana De Pascalis, nata a Policoro il 13.04.1987, residente in Scanzano Jonico; Leo De Pascalis, nato a Policoro il 27.10.1994, residente in Scanzano Jonico;
Obbligo di dimora nel comune di residenza, infine, per: Antonio Di Pizzo, nato Policoro l’11.04.1997, residente Colobraro; Stefano Travascio, nato a Pisticci l’01.07.1988, residente in Policoro; Daniele Altieri, nato a Stigliano (MT) il 07.04.1987, residente in Nocara (CS); Maurizio Martino, nato a Modugno (BA) il 16.02.1990, residente in Scanzano Jonico; Antonella Astrella, nata a Policoro il 24.06.1993, residente a Scanzano Jonico; Marco Santarcangelo, nato Policoro il 10.01.1981, ivi residente.