Riorganizzazione del servizio idrico, Cisl: “Rischia di essere specchietto per allodole”
Viene definito “un cronoprogramma altamente ottimistico” quello presentato dalla Regione Calabria nei confronti della Sorical, che dovrebbe “trasformarsi” in una società completamente pubblica “entro il mese di settembre 2021”. Una tempistica dettata dalla necessità “di poter usufruire dei fondi del Pnrr destinati agli interventi nel settore idrico il cui 70% sarà assegnato prioritariamente a quelle regioni nelle quali entro tale data sarà intervenuto l’affidamento del servizio”.
Cronoprogramma “non del tutto condiviso con l’Autorità Idrica Calabrese, ente di governo d’ambito, e il suo Presidente” affermano i segretari generali di Femca Cisl, Pompeo Greco, e di Usr Cisl, Tonino Russo, che aggiunta “l’eventualità espressa dall’assessore del ramo Di Caprio di ipotizzare nel prossimo futuro anche una sorta di Sorical Multiutility, che dovrebbe svolgere un ruolo importante anche nel ciclo integrato dei rifiuti, non può evidentemente non farci pensare alle solite strategie meramente politiche elettorali, difficilmente realizzabile nell’immediato considerando, tra l’altro, che nello specifico dei rifiuti, i pochi impianti siamo in mano a privati e sarebbe non semplice la loro pubblicizzazione”.
“Siamo dell’idea che questi percorsi andrebbero preventivamente condivisi e discusi anche attraverso il coinvolgimento delle parti sociali, che è bene ricordare sono anni che sulla materia non vengono convocate” denunciano ancora una volta i sindacalisti, ricordando come l’ultimo incontro chiesto un mese fa è stato “disatteso dall’attuale classe politica”.
“Occorre pertanto concentrarsi sul riordino del Sistema Idrico Integrato consentendo alla Calabria di sfruttare quelle risorse finanziarie necessarie per l’ammodernamento delle infrastrutture acquedottistiche i cui costi, qualora anche questa ennesima occasione verrà persa, dovranno essere ripianati sulla fiscalità generale” concludono i sindacalisti. “Bene quindi l’approvazione della delibera di Giunta Regionale, ma una linea di indirizzo che non delinei un percorso anche temporalmente definito rischia di essere l’ennesimo specchietto per le allodole, buono solo per rinviare un problema che rimarrebbe sostanzialmente irrisolto”.