Crotone, Conferenza Sindaci boccia atto Asp: chiesto intervento del commissario Longo
Arriva una fumata nera per l’atto aziendale redatto dall’Asp di Crotone, finalmente preso in esame nel corso della Conferenza dei Sindaci. Un fumo nero e denso dove i sindaci hanno evidenziato tutte le criticità e le differenti aspettative, a partire da “una mancata concertazione da parte del commissario dell’Asp Sperlì su di un atto fondamentale che deve rispondere ai reali bisogni dell’utenza e alle esigenze ospedaliere e territoriali”.
I sindaci lamentano dunque di non aver potuto “contribuire a definire i piani programmatici” nonostante tale condizione sia prevista, ed al contempo che l’atto discusso è stato modificato e ripubblicato. “Non si tiene conto del reale bacino d’utenza che imporrebbe un potenziamento del presidio ospedaliero e dei presidi territoriali” lamentano ancora i primi cittadini, puntando la lente di ingrandimento sulle unità operative complesse, che sarebbero al di sotto degli standard.
Mancherebbero dunque due unità complesse, ed in quelle presenti – come urologia – si verificano non pochi disagi: “una unità di questo genere presupporrebbe l’esistenza di locali, di personale medico e infermieristico ad oggi non presente”. Soppressi, inoltre, otto posti di one-day-surgery.
A queste criticità denunciate dai sindaci, si aggiunge la carenza di postazioni di servizio del Suem 118, che sono solo 5 e per motivi logistici non riescono a coprire tutte le aree, sopratutto quelle più disagiate e difficilmente raggiungiblili. Denunciata, infine, “l’assenza di uno schema sinottico del personale” in grado di evidenziare carenze e fabbisogno, oltre che la necessità di “riconsidere i servizi Cup e Urp” al fine di fargli coordinare la gestione delle agente specialistiche.
“Non è stato previsto nulla per le esigenze assistenziali su ambiti territoriali ad elevato afflusso turistico che necessitano di guardie mediche stagionali a copertura del fabbisogno di assistenza sanitaria” affermano ancora i sindaci. “Non si comprende come possano mantenersi i livelli assistenziali minimi se per la Pediatria non è più presente la guardia medica attiva notturna”.
Una sonora bocciatura del documento, che è stato inoltrato al commissario regionale Guido Longo ed al presidente facente funzione Nino Spirlì, affinché intervengano prima dell’approvazione dell’atto aziendale da parte dell’Asp.