Catanzaro. Granato (AC): “Calpestati diritti di assistenza a fasce deboli”
I diritti di assistenza dovuti alle fasce sociali più deboli a Catanzaro sono “calpestati”. È quanto denuncia senatrice di “L’Alternativa c’è”, Bianca Laura Granato.
Granato si riferisce al caso di un “padre di cinque figli disoccupato, che chiede un sostegno al Comune in quanto genitore di un figlio autistico grave, del quale è anche amministratore di sostegno delegato dal giudice”. Ma l’uomo, come scrive Granato “si vede negare la richiesta di predisposizione del Progetto Individuale per la persona disabile. La quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali prevede la possibilità di richiedere che il Comune predisponga un Progetto Individuale per le persone con disabilità. L’art. 6 della Legge 328/2000 – spiega ancora Granato - pone a carico del Comune di residenza del disabile la progettazione, programmazione, realizzazione ed erogazione dei servizi, secondo le necessità, le esigenze, le prerogative e le potenzialità della persona con disabilità ed indipendentemente da una eventuale presa in carico da parte della competente Asl per i servizi socio-sanitari, anche in convenzione”.
“Per quale motivo il Comune di Catanzaro non viene incontro a questo padre di cinque figli, senza lavoro? E non fornisce a quest’uomo delle spiegazioni plausibili? E ancora – chiede Granato -, il Comune di Catanzaro, che ha sospeso l’assistenza domiciliare a dicembre, creando un enorme danno alla tenuta psicologica di questo ragazzo che continua a chiedere quanto tornerà l’operatore, quando intende riprendere questo servizio fondamentale? L’assessore al ramo sa darci rispondere o dobbiamo fare una interrogazione parlamentare al Ministro della Famiglia? Il sindaco Abramo dovrebbe occuparsi delle difficoltà dei propri concittadini più fragili – conclude Granato – invece di pensare esclusivamente a quali accordi chiudere per traslocare alla Cittadella regionale”.