Settore psichiatrico, il coordinamento dei lavoratori attende risposte concrete
“Il Presidente della Giunta ed il Presidente del Consiglio hanno assicurato ai manifestanti l’impegno a risolvere le problematiche incombenti entro una settimana. Sarà vero? O trattasi dell’ennesima promessa da marinaio?”. È quanto si domanda il coordinamento dei lavoratori del settore psichiatria, che comprende la centrali cooperative Confcooperative, Legacoop ed Unci, assieme ai sindacati Cisl e Usb, all’organizzazione dei lavoratori Coolap nonché i soggetti del terzo settore che gestiscono le strutture ed il coordinamento dei parenti e degli utenti delel strutture.
Tale domanda si pone a seguito della manifestazione del 18 giugno scorso, quando un gruppo di manifestanti si è riunito presso il consiglio regionale. “Estrema è stata la preoccupazione espressa dai numerosissimi partecipanti riguardo l’immobilismo fattivo che affligge il settore con gravissime conseguenze per gli utenti, i familiari, i lavoratori, le cooperative impegnate nella gestione del servizio” viene ribadito nel comunicato unitario.
Secondo i rappresentanti “occorrono fatti, non parole al vento. Deve essere immediatamente rimosso il blocco dei ricoveri, devono essere immediatamente erogati i pagamenti delle prestazioni rese, si devono riformulare i parametri del servizio in modo da garantire agli utenti servizi in linea con quelli erogati nelle regioni ‘virtuose’, ai lavoratori condizioni adeguate alla complessità del servizio erogato”.
Denunciata infine la “schizofrenia” del comparto, dove “tra ‘contratti ponte’ che avrebbero dovuto avere durata di qualche mese ed invece perdurano da 10 anni, le cooperative sono state chiamate per ben tre volte dalla Regione e dall’Asp a presentare istanze di definitivo accreditamento” cocludono, parlando di un “carosello sin troppo affine al ‘gioco’ della tela di Penelope, perpetrato tra Regione ed Asp”.