Usb e CooLaP: Strutture psichiatriche e familiari, nuova protesta dei lavoratori

Reggio Calabria Salute

In occasione del convegno organizzato dall’Asp di Reggio Calabria il 6 novembre sul tema “Strumenti e metodi innovativi per la gestione delle risorse umane”, l'Usb Reggio Calabria e il CooLaP annunciano un presidio di protesta.

Questo evento, che mira a presentare un’immagine di efficienza e modernità dell’Asp, si svolge in un contesto in cui le strutture psichiatriche reggine sono a rischio chiusura, lasciando pazienti e famiglie in uno stato di crescente preoccupazione.

Il 28 ottobre scorso i familiari dei pazienti hanno occupato la sede dell'Asp per denunciare l'imminente chiusura delle strutture e il conseguente trasferimento dei pazienti, un’azione disperata che evidenzia il loro stato di tensione.

La mobilitazione si è svolta a seguito della decisione della Regione Calabria di ricorrere contro la recente sentenza del Tar che sanciva il diritto di tutte le strutture ad essere autorizzate.

A seguito del ricorso l’incertezza continua a regnare, con il rischio sempre più concreto che queste strutture storiche, attive da oltre trent’anni, vengano smantellate.

"È paradossale - affermano dal sindacato - che mentre l’Asp organizza un evento dedicato all'innovazione e alla gestione delle risorse umane, i diritti dei pazienti psichiatrici e il lavoro degli operatori vengono sistematicamente trascurati. L'aspirazione a migliorare i servizi sanitari attraverso il “welfare innovativo” non può realizzarsi senza una reale considerazione delle necessità delle persone più vulnerabili".

Da qui la richiesta al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, di adottare misure concrete per garantire il futuro delle strutture psichiatriche e di sostenere il personale che vi lavora.

"È fondamentale - ribadisce l'Usb - che la politica riconosca l’importanza di questi servizi e investa nella loro crescita, anziché nella loro dismissione. L'Usb e il CooLaP rimangono fermamente al fianco dei familiari, dei pazienti e degli operatori in questa battaglia per il diritto alla salute e alla dignità. Invitiamo la comunità reggina a unirsi a noi nel presidio per denunciare queste contraddizioni e per chiedere un impegno autentico da parte delle istituzioni per garantire un’assistenza adeguata a chi ne ha bisogno".