Consiglio Generale della FNP-Cisl reggina: “fotografata” la situazione nazionale e calabrese
La ripartenza del Paese, ancora oggi alle prese con il Covid -19 , è stata al centro di una riunione del Consiglio generale della Federazione Nazionale Pensionati della Cisl reggina. I temi affrontati, riconducibili alla strategia del sindacato nazionale guidato da Luigi Sbarra, sono stati affrontati alla presenza del segretario nazionale della FNP, Piero Ragazzini, e dai massini esponenti sindacali calabresi: Tonino Russo, Rosy Perrone, Cosimo Piscioneri (rispettivamente segretario regionale, provinciale reggino e segretario della FNP calabrese).
I lavori del consiglio, coordinati da Cosimo Piscioneri, sono stati aperti dal segretario provinciale dei pensionati Pasquale Loiacono, il quale, nella sua articolata relazione oltre ai temi legati allo sviluppo del Paese ha affrontato i riflessi positivi che il Pnrr dovrebbe produrre per lo sviluppo del Mezzogiorno e della Calabria.
“La pandemia e le sue drammatiche conseguenze – ha sottolineato il segretario della FNP reggina – ci hanno fatto entrare in un periodo di grande incertezza. Abbiamo di fronte un futuro imprevedibile che dobbiamo programmare e gestire fin da oggi. Per questo, anche noi calabresi, non possiamo restare testimoni passivi ma vigilare affinché l’avvenire ci riservi, innanzitutto la rigenerazione della politica, quindi reali e praticabili progetti di protezione sociale e ambientale, l’avvio di iniziative finalizzate al progresso socio-economico e occupazionale e, non certo da ultimo, un ritorno all’umanizzazione. Umanizzare che per la FNP significa affrancarsi degli atavici retaggi che sono una palla al piede del nostro sviluppo: ‘ndrangheta, corruzione, interessi personali per ritornare al “noi” di una società che l’ha perso per far posto all’io egoistico.
Loiacono ha sottolineato l’importanza del blocco dei licenziamenti sollecitato dai sindacati che “hanno evitato la bancarotta del Paese”. Nella relazione, una sorta di vademecum per il Governo Draghi e la Giunta Regionale, troviamo tra l’altro: la messa in sicurezza delle strutture viarie e scolastiche; la vivibilità dei grandi centri soffocati dallo smog; la salvaguardia delle località turistiche, specie quale del Mezzogiorno; l’avvio di politiche contro l’inquinamento: “intervento che fa bene all’economia e alla salute”; la riorganizzazione digitale della PA e lo “sblocco dei cantieri per la realizzazione delle opere pubbliche”.
Nella relazione il segretario della FNP reggina ha affrontato, senza sconti di sorta, il sistema sanitario che, qui in Calabria, la politica “ha favorito la sanità privata a discapito di quella pubblica” con i disastrosi effetti che sono stati evidenziati dalla pandemia. “A ben guardare, anche prima del Coronavirus, per una distorsione alla caviglia si facevano otto ore di sala d’attesa e per un mal di schiena si ritirava il ticket in preda alla totale rassegnazione”.
Per Loiacono “la politica della sanità ha voluto trascurare le medicina del territorio e non ha capito che gli ospedali devono essere utilizzati per problemi importanti, mentre i casi di medio e basso grado d’intensità di cure se ne dovrebbero occupare i medici di base”.
E la tra le proposte, nella relazione figura anche la creazione di “case della salute o centri di cura minima, anche con aspetti riabilitativi e, magari, con competenze sociali”. Non è mancato un cenno sul divario tra Nord e Sud del paese, “auspicando che è importante attuare politiche occupazionali per arginare l’emigrazione dei nostri migliori cervelli”. Riprendendo le promesse del Premier Draghi e della ministra Carfagna sul 40% dei finanziamenti europei che saranno destinati alla ripresa dell’economia del meridione, l’oratore ha ribadito la necessità di una “legge nazionale sulla non auto sufficienza che riguarda circa tre milioni di persone, in prevalenza pensionati”. Ed ha insistito “sulla separazione tra previdenza e assistenza”; ha auspicato la revisione “sul prelevamento fiscale sulle pensioni”.