Morano, l’Idv inaugura il circolo “Peppino Impastato”
“Cento passi ci separano” è questo il tema del dibattito svoltosi ieri a alla presenza di Giovanni Impastato, fratello di Peppino ucciso per mano dalle mafia nella sua Cinisi il 9 maggio del 1978. L’incontro a cui hanno partecipato il Presidente del Circolo IdV “Peppino Impastato” Francesca Rosito, il Sindaco di Morano Calabro Francesco Di Leone, il Segretario Provinciale IdV Cosenza Emilio De Bartolo, il Segretario del Circolo Maria Giovanna Masci. è stato un momento di confronto intenso. E’ stato espresso compiacimento da parte del circolo Idv , per la presenza di Impastato e per la testimonianza diretta offerta ad una sala gremita che lo ha accolto ascoltandolo con maturità, attenzione, trasporto e dedizione. Un dibattito che è stato avvalorato dalla proiezione di alcuni pezzi del film “I cento passi”, pellicola di grande valore sociale e civico che racconta la drammatica storia vera di Peppino Impastato, ha sviscerato la figura di Peppino, la sua vita, l’attività politica, la lotta alla criminalità organizzata in Sicilia ed il suo modo di essere rottura con la cultura dominante nella Sicilia degli anni 60 e 70. “Mio Fratello è stato un giovane che ha avuto un effetto dirompente nella realtà siciliana dell’epoca perché antesignano rispetto ai suoi tempi – afferma Giovanni Impastato - capace di attirare i giovani tramite attività culturali svolte sul territorio. Un giovane animato da una grande voglia di giustizia e libertà”. E’ seguito l’intervento del Maestro Camillo Maffia legge “Ricordati di ricordare” di Umberto Santino, Angelica Cersosimo, studentessa del Liceo Scientifico, che ha letto “Lunga è la notte” di Peppino Impastato e successivamente c’è stata la consegna dei pensierini su Peppino Impastato dei bambini della 5a B della Scuola Elementare di Morano Calabro. C’ è stato anche un commovente omaggio a Peppino da parte di Davide Iazzolino e Salvatore Adduci, della 5a B, che hanno cantano “I Cento Passi” e un Omaggio floreale da parte di Aldo Pio Cersosimo a Giovanni Impastato. La figura simbolica e concreta di Peppino viene ripresa anche dagli esponenti provinciali del partito Emilio De Bartolo e Franco Portella che hanno ricordato la vita e l’attivismo politico e sociale di Peppino che sono un esempio da seguire per il rispetto delle leggi e dei diritti e che la lotta alla criminalità organizzata deve necessariamente essere mirata e trasversale attraverso un atteggiamento condiviso da parte di tutte le espressioni della società civile, della politica e delle istituzioni. Bisogna dunque favorire e far crescere una nuova cultura di impegno civico tra i giovani è il modo migliore – morale dell’incontro- per eliminare la soffocante presenza dei sistemi criminali”.