Accecato dalla gelosia minaccia l’ex e le incendia l’auto: scatta l’arresto
Minacce di morte, insulti, molestie sessuali, danneggiamenti e persino l’incendio della sua auto. Un vero e proprio incubo quello in cui è piombata una donna, una commercialista di Ionadi, perseguitata dal suo ex compagno che non si sarebbe rassegnato alla fine della loro relazione.
A “liberarla” dalle “pressioni” dell’uomo, ormai divenute quotidiane, sono stati i Carabinieri della Stazione di Filandari che - al termine di una investigazione portata avanti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo, guidata dal Procuratore Camillo Falvo - sono riusciti a chiudere il cerchio sulla vicenda.
Così il gip Francesca Del Vecchio, su richiesta del sostituto Maria Cecilia Rebecchi, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, un pensionato di 69 anni residente a Nicotera.
Tutto nasce dall’incendio di un’autovettura avvenuto nello scorso mese di maggio e che per gli investigatori rappresenterebbe il culmine di un’escalation di atti persecutori, iniziati due anni prima, nel dicembre del 2019.
A dare alle fiamme l’auto della donna sarebbe stato proprio l’ex compagno, accecato da una gelosia morbosa. Ad incastrarlo le telecamere di videosorveglianza e la stessa testimonianza della donna che ha poi denunciato i fatti presentando una querela ai Carabinieri.
Da qui sono iniziate le indagini che hanno permesso agli investigatori di ricostruire passo dopo passo mesi di persecuzioni avvenute attraverso continui messaggi su Facebook, telefonate, appostamenti sotto casa e davanti lo studio della vittima.
Diversi gli episodi denunciati: tra questi spicca anche il taglio di 18 alberi di limone piantati a suo tempo dall’ex coppia. Un chiaro messaggio intimidatorio secondo l’ipotesi accusatoria e l’ennesimo della serie che si andrebbe ad aggiungere alle minacce di morte: “Se mi lasci te la faccio pagare e ti ammazzo”, avrebbe ad esempio riferito l’uomo alla donna.
Al 69enne viene contestata anche la tentata violenza sessuale: si sarebbe infatti presentato ai funerali del padre della vittima e durante il corteo funebre avrebbe provato a baciare la ex. Al rifiuto l’avrebbe strattonata dai capelli e tirato il braccio.
Vessazioni fisiche ma anche psicologiche perché l’arrestato sarebbe stato così morbosamente geloso da pedinare la donna e presentarsi da lei in ogni colloquio di carattere professionale che avesse avuto con altri uomini.
Un’odissea, insomma, terminata con l’ordinanza di misura cautelare eseguita oggi dai carabinieri.