La Destra di Lamezia sui tagli all’istituto musicale Guzzi

Catanzaro Politica

“Prendiamo atto, di buon grado, della scelta del comune che va nella direzione di tagliare i finanziamenti all’istituto musicale “Sebastiano Guzzi”. E’ quanto scrivono il vice segretario, Daniele Pandolfo, Il dirigente Francesco Materazzo della Destra e iI vice presidente, Ettore Scaramuzzino de Il Cerchio e la Croce. Una struttura continua la nota - sostenuta e foraggiata nel tempo, dall’attuale amministrazione, con cifre esorbitanti e una disponibilità che non ha confronto se paragonata a quella ricevuta da almeno altre 120 associazioni culturali presenti sul territorio. Un finanziamento pubblico permanente erogato ad un privato che, “innescato” dagli allora commissari prefettizi e sostenuto tutt’oggi dall’attuale amministrazione comunale di centrosinistra, ha portato iniquità in termini concorrenziali tra le associazioni dello stesso settore. Il comune parla di quasi 2 milioni di euro, l’istituto di 1 milione in sei anni, di cui 440 mila euro solo per far fronte al fitto della struttura. In ogni caso una cifra esorbitante.

Noi della destra e del “Cerchio e la croce”ci chiediamo: Tutti questi soldi per quali importanti risultati sociali ottenuti? – si è parlato di borse di studio - ma grazie a queste, effettivamente, quanti alunni hanno potuto frequentare i corsi gratuitamente perché appartenenti a fasce socialmente svantaggiate? Ed ora che le cifre sono uscite fuori, ci chiediamo, cosa pensano tutti quei genitori che, al già ricco contributo pubblico, hanno aggiunto laute rette mensili?

Tutto nelle mani di un’associazione della quale ad oggi disconosciamo i frutti dell’operato sociale, ovviamente non fanno parte della categoria i concerti vari con tanto di orchestre provenienti dalla Russia, eppure con tanti fondi pubblici , un minimo di spiegazione noi cittadini ce la meriteremmo visto che di soldi nostri si parla.

In pratica un sodalizio che ha avuto tanto dalla società, ma che per il bene comune non è disposta a fare qualche passo indietro, ma con arroganza si permette di incalzare l’amministrazione tanto benefattrice.

In questo contesto poco incidono le giustificazioni sugli incassi da botteghini, con le quali l’Ama Calabria intende bacchettare l’assessore Grasso perché, se è vero che detta associazione è riuscita ad introitare il 10% rispetto alle risorse pubblicamente finanziate, è sicuramente certo che il 90% di esse, ben quasi 63.000 euro, si sono irrimediabilmente perse(Dato poco rassicurante).

Per quanto riguarda i tagli siamo compiaciuti, ma quanto fatto non basta, dal comune ci aspettiamo che l’opera di razionalizzazione e di equa ridistribuzione delle risorse destinate alla cultura, colpisca altre realtà che nel tempo si sono rivelate solo voragini finanziarie in cui si dissipano importanti risorse pubbliche, tra queste proponiamo immediatamente la soppressione del Demofestival, “l’evento” che letteralmente avrebbe dovuto “acchiappare talenti” nei fatti si è rivelato solo un’altra spesa fissa annuale per il fondo destinato alla cultura.

Non si tratta – conclude la nota - di fare tagli indiscriminati alla cultura, cosi come erroneamente si potrebbe interpretare, ma di mettere ordine alle priorità della città in relazione alle risorse disponibili”.