Laboratorio dello Stretto. Grande entusiasmo per il workshop “DelocalizzAzioni”
Grande entusiasmo per “DelocalizzAzioni” a cura di Francesco Benedetti, docente di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Il workshop, che vanta la partecipazione di artisti di Chiara Fama, ha avuto inizio martedì 6 luglio 2021 e si è concluso venerdì 16 luglio 2021 presso l’Istituzione di Alta Formazione Artistica diretta da Maria Daniela Maisano e presieduta da Francesca Maria Morabito.
L’evento si inserisce all’interno delle attività del “Laboratorio dello Stretto”, progetto diretto da Francesco Scialò, finanziato dall’intervento “Linee guida per le Istituzioni AFAM calabresi finalizzate al sostegno di interventi a valere sull’Azione 10.5.1 del POR Calabria FESR/FSE 2014-2020”.
Claudio Pieroni ha realizzato in loco “Tempo di massa – Massa del tempo”. Egli intende “Delocalizzati come non contemporanei alle azioni della natura, vivendo l’uomo costantemente nel ritardo percettivo, quindi nel passato. Nell’opera, telescopio e microscopio si pongono come validi strumenti per indagare sull’origine della nostra appartenenza alla rivelazione esplorando il passato. Il primo rivolge lo sguardo al cosmo, il secondo indaga il presente attraverso lo studio del DNA – ACGT – afferma Pieroni – È importante capire cosa sia il tempo”.
Una delle particolarità di “Tempo di massa – Massa del tempo” è la presenza di numerosi post-it fatti aderire su due stampe di grandi dimensioni: una raffigurante la piantina della città di Reggio Calabria e l’altra riportante un’illustrazione realizzata dall’autore. I post - it sono stampe di elaborati realizzati da Pieroni su supporti da lui definiti “casuali” o “di fortuna”. Dal tovagliolo al volantino, tutto può diventare strumento per catturare le immagini in cui ci si imbatte nel quotidiano, ma soprattutto durante i viaggi. Gli elementi che compongono l’opera svolgono inoltre una doppia funzione: da un lato attirano il fruitore all’interno dell’opera stessa, dall’altro si impongono verso di lui, come a mostrare, con determinazione, l’importanza dell’indagare l’origine.
Gli Zeroottouno sono un duo artistico che nasce nel 2013, composto da Giuseppe Guerrisi e da Davide Negro, entrambi ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. La loro è una ricerca in continua evoluzione che vanno a sviluppare “al momento opportuno”. In questi giorni, si stanno dedicando alla creazione di “Fading. Atelier condiviso”, un’opera in ceramica che mira ad indagare “il primordiale” attraverso l’uso di materiali naturali, che, uniti al neon soffiato, modellato a mano, danno vita a qualcosa di “esteticamente diverso”. Al momento si stanno dedicando alla ricerca artistica riguardante gli animali in via di estinzione.
Altro obiettivo è quello di mostrare attraverso il workshop tutto ciò che c’è dietro la realizzazione di un’opera d’arte, permettendo ai fruitori di assistere alle attività dal vivo. L’elefante che gli Zeroottouno stanno realizzando mostra una certa dinamicità, come se fosse in cammino, cammino che sarà in seguito rappresentato con il neon. In cottura la ceramica potrebbe danneggiarsi o, comunque, presentare un’estetica differente. Ciò renderà l’opera un pezzo unico e, quindi, non riproducibile in serie.