Ospedale San Giovanni, Sindaca: “problema anestesisti risolto, ora sbloccare 60 mln”
«I turni degli anestesisti saranno immediatamente garantiti nell’ospedale di San Giovanni in Fiore, al fine di assicurare la presa in carico delle urgenze e le altre attività che richiedono la presenza di tali specialisti. A strettissimo giro, con l’Asp di Cosenza abbiamo risolto il problema dell’improvvisa mancanza di alcuni di questi medici, che nello scorso fine settimana si era presentato all’improvviso».
Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che spiega: «L’amministrazione comunale si è attivata subito, perché al più presto l’Asp di Cosenza individuasse una soluzione adeguata, stante anche la carenza generale di anestesisti in tutta la regione. Per l’ospedale di San Giovanni in Fiore verranno utilizzati degli anestesisti in pensione, che hanno già dato la loro disponibilità, in attesa che l’Asp proceda, tramite concorso, a reclutare quelli che occorrono a tempo indeterminato».
«Purtroppo c’è invece chi, piuttosto che dare un contributo alla causa, si è impegnato – lamenta la sindaca Succurro – ad alimentare le solite strumentalizzazioni sui servizi sanitari, addirittura organizzando iniziative di piazza parallele al Consiglio comunale di martedì 20 luglio, in cui si tornerà a parlare di sanità. Ribadisco che sono indispensabili convergenza e coesione di tutte le parti politiche, soprattutto in questo momento così critico per la sanità calabrese. L’Asp di Cosenza ci ha confermato la partecipazione di un proprio delegato, che nella seduta consiliare di martedì 20 luglio illustrerà le diverse risposte che la stessa azienda ha già dato alle richieste del Comune».
«Dobbiamo essere uniti – conclude la sindaca Succurro – per chiedere al commissario Guido Longo di accelerare rispetto all’adozione del nuovo Programma operativo, in modo da sbloccare i 60 milioni che per il 2021 il governo ha già stanziato al fine di assumere, in via straordinaria, il personale a tempo indeterminato di cui hanno tanto bisogno gli ospedali pubblici e i servizi del Territorio».