Armi e ricettazione: concessi i domiciliari a giovane cosentino, resta in carcere il fratello

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ARMI SEQUESTRATE

Si è svolta davanti al Gip Falerna, nella giornata venerdì scorso, 30 luglio, l’udienza di convalida per due fratelli residenti di Corigliano-Rossano, F.G.A. di 37 anni e F.G. di 33, difesi dall'avvocato Ettore Zagarese, arrestati il 27 luglio con l’accusa di ricettazione detenzione abusiva di armi.

Il Pm Valentina Draetta aveva chiesto per entrambi la custodia cautelare in carcere alla quale il difensore si è opposto sostenendo “l'inesistenza di esigenze che giustificassero la misura”. Richiesta parzialmente accolta dal giudice che ha disposto la remissione in libertà con l’applicazione degli arresti domiciliari per il solo 33enne.

Il difensore ha già annunciato che ricorrerà al Tribunale della Libertà al fine di ottenere la completa liberazione dei propri clienti.

IL FATTO

I fratelli erano stati arrestati dagli uomini della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Corigliano-Rossano nel pomeriggio del 27 luglio scorso con l’accusa di ricettazione e detenzione abusiva di armi comuni da sparo.

Al termine delle indagini, gli investigatori hanno eseguito una perquisizione personale e domiciliare a carico dei due e, in uno zaino tipo a borsa frigo, erano state rinvenute 278 cartucce calibro 12, mentre all'interno di un ripostiglio un fucile a canne sovraesposte dello stesso calibro ed occultato nelle conserve alimentari.

I primi accertamenti consentirono di verificare che l’arma fosse in buono stato di funzionamento e pronta per un eventuale utilizzo.

Il fucile, inoltre, è risultato rubato durante una rapina avvenuta agli inizi del 2020 in un comune della provincia di Brindisi.