Teatro: a Morano Calabro “Il medico dei pazzi”

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Continua la stagione di Teatromusica 2010-2011 a Morano calabro. Il nuovo spettacolo, in programma per domenica 3 aprile alle 19 all'Auditorium comunale e' "Il Medico dei pazzi", commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta nella rivisitazione della compagnia Aprustum di Castrovillari. La stagione di TeatroMusica - spiega una nota - e' ideata e organizzata dalla compagnia moranese "L'Allegra Ribalta", presieduta da Massimo Celiberto, sotto la direzione artistica di Franco Guaragna. A far rivivere sulla scena la celeberrima farsa di Scarpetta Martina Aloisio, Fedele Battipede, Alessandro Bertucci, Paola Castrovillari, Marco Rosa, Domenico Donato, Ivan Donadio, Luca Donadio, Sergio Ferraro, Sabrina Fasanella, Matteo Forestieri, Rosanna Guaragna, Luigi Grisolia, Mariella Pudia, Claudia Soppelsa, Lucrezia Zaccaro, Mattia Oliveto, Matteo Donadio e Claudio Scriva. La regia e' affidata a Casimiro Gatto, le scenografie sono di Andrea Magnelli e i costumi di Francesca Tocci. "'O miedeco d''e pazze!", il punto d'esclamazione e' autografo sul copione del 1908 di Eduardo Scarpetta, e' certamente una delle sue opere piu' popolari e rappresentate, cavallo di battaglia di molti grandi interpreti del nostro teatro di tradizione, in cui ritroviamo l'invenzione di quella straordinaria maschera comica che e' Felice Sciosciammocca, personaggio creato da Scarpetta e che l'interpretazione cinematografica di Toto' ha reso indelebile nella memoria degli spettatori. Riadattamento di una pochade francese cosi' in voga all'inizio del secolo scorso, la farsa in tre atti, e' un gioiello di comicita', un continuo susseguirsi di equivoci e situazioni imbarazzanti che pone al centro della vicenda la pazzia a cui, reale, presunta o simulata, si sono riferiti molti commediografi, romanzieri, poeti e artisti in genere nel corso dei secoli, tanto nell'inquadrarne gli aspetti di dolore e di sofferenza dell'anima, quanto nel farne oggetto d'irrisione ovvero di motore di equivoci e malintesi dal risvolto umoristico. Scarpetta con "'O miedeco d''e pazze!" volle ritrarre gli aspetti piu' ironici della pazzia tant'e' che piu' ancora che una follia simulata egli mette in scena una menzogna ben macchinata, ricca di situazioni ridicole ed equivoche, da parte di uno psichiatra millantatore, che, con sorprendente facilita', riesce a far ritener insani di mente agli occhi dello zio Felice proveniente dal paesello, degli ignari ospiti e proprietari di una pensione napoletana.