Blocco soggiorni bambini bielorussi, Mannarino: “Una sofferenza per 700 famiglie calabresi”
Soffrono le 700 famiglie calabresi che hanno ospitato bambini bielorussi per dei soggiorni terapeutici e di risanamento. Bimbi che mancano dall’Italia da un anno e mezzo.
A interpretare i sentimenti di disagio e allo stesso tempo di speranza per una possibile riapertura di questo che di fatto è un canale umanitario è l’avvocata Sabrina Mannarino che, dopo aver accolto le istanze di numerose famiglie adottive calabresi, ha deciso di chiamare a raccolta le associazioni calabresi che cooperano su questo obiettivo ai rappresentanti istituzionali ad ogni livello.
L’obiettivo è uno solo: organizzare nelle prime settimane di settembre un incontro di ascolto (le cui date e location saranno comunicate nei prossimi giorni) con tutte le famiglie interessate, sia per dare faccia e corpo a questa importante realtà di persone che sintetizza e conferma la qualità dei sentimenti della nostra gente.
“Siamo certi – sottolinea Mannarino – che nel rispetto di tutte le prescrizioni Covid, nella consapevolezza di aver compiuto notevoli passi in avanti in tema di prevenzione e vaccinazioni, l’Italia saprà attivare tutti i protocolli del caso per garantire, nei confronti del governo bielorusso, la massima sicurezza dei bambini da anni ospitati e che devono continuare ad essere accolti, senza ulteriori dilazioni e sofferenze. Riteniamo – continua – che il progetto consolidatosi in questi anni, sia per quanto riguarda la valenza culturale, che per i benefici per la salute e la rete di relazioni affettive instauratesi, non possa continuare a subire questa interruzione che danneggia anzi tutto la salute delle migliaia di bambini interessati”.