Russo (Cisl): “Urge piano per la montagna calabrese e il consolidamento del territorio”
Di una cosa è sicuro Tonino Russo, segretario generale della Cisl calabrese, la priorità per il prossimo Consiglio e la prossima Giunta regionali devono essere la montagna e il consolidamento del territorio. “Urge in Calabria un piano per la montagna e per il contenimento e la prevenzione del dissesto”, afferma in una nota.
La Cisl rivolge un appello ai candidati alle prossime elezioni regionali e chiede loro di prendere sul serio “l’esigenza di un piano per la montagna e il consolidamento del territorio, ponendo con immediatezza il tema anche all’attenzione del Governo, in una fase di cambiamenti climatici in cui alle risorse naturali e all’ambiente sono destinati dal piano Next Generation EU investimenti importanti”.
“Al fine di non incidere negativamente sulla stagione turistica – prosegue Russo – abbiamo aspettato gli ultimi giorni di agosto per riproporre un tema che purtroppo bisogna continuamente mettere in primo piano anche a causa delle emergenze ambientali che si ripresentano tragicamente puntuali, come gli incendi che devastano il patrimonio boschivo e la mancata depurazione delle acque. Ed è fin troppo prevedibile – prosegue il segretario generale della Cisl– che con le piogge autunnali e invernali tutto ciò che è rimasto sul terreno dopo gli incendi scivolerà verso il mare e che le conseguenze di un disastro di proporzioni enormi come le fiamme che spogliano le colline e le montagne della Calabria saranno altrettanto gravi per le coste e in generale per l’equilibrio ambientale”.
“Oggi è urgentissimo un nuovo piano che preveda l’utilizzo di fondi ordinari (europei, nazionali e regionali) e di quelli straordinari del PNRR. È necessario agire subito per impegnare investimenti, strutture, attrezzature, persone in un’opera tesa a salvaguardare il futuro della Calabria. Qualcuno riscopre oggi l’importanza dell’azione dei forestali e si accorge che il loro lavoro costituisce una risorsa e non un elemento critico: non è mai troppo tardi per prendere atto della realtà. Ma bisogna trarne le conseguenze sostenendo il ricambio generazionale in un comparto che di anno in anno si impoverisce di operatori, favorendo il presidio umano sul territorio e rallentando lo spopolamento”.