Venezia 78. La Calabria gioisce con Frammartino per il Premio Speciale assegnato a “Il Buco”

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Con l'attesissima cerimonia di chiusura è calato ieri sera il sipario sulla 78ª edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

L’Italia trionfa con tre premi e gioisce in particolar modo anche la nostra bella regione grazie al Premio Speciale assegnato con “Il Buco” al cineasta di origini calabresi Michelangelo Frammartino.

Il Gran Premio della giuria è stato invece assegnato al film “È stata la mano di Dio” del regista Paolo Sorrentino, mentre il Premio Mastroianni è andato a Filippo Scotti come miglior attore emergente.

Il Leone d'oro di Venezia 78 è toccato a Audrey Diwan che ha vinto con “L’Èvenément”.

UNA VITTORIA MERITATA

Una vittoria assolutamente meritata e, forse, anche tanto attesa quella di Michelangelo Frammartino che, originario di Caulonia, ha spostato la sua residenza nel milanese dove ha espresso al meglio le sue doti.

La Calabria è però nel cure di Frammantino che, tramite la famiglia, ha mantenuto il legame con le sue radici e da quelle ha rinvigorito il contatto con le storie particolari che alimentano il suo cinema “potente” tanto da affrontare con il suo lungometraggio una vera e propria impresa in una delle cavità più profonde della terra.

Il lungometraggio “Il Buco” racconta, infatti, l’esplorazione dell’Abisso del Bifurto, grotta del Parco Nazionale del Pollino, chiamata dagli abitanti del posto “La Fossa del Lupo”. Frammantino ha prima identificato, poi studiato le tecniche necessarie per filmare nel buio con sofisticate attrezzature l’impresa vera realizzata nel 1961. Un’impresa affrontata per la prima volta dal Gruppo Speleologico Piemontese, che ne ha raggiunto il punto più basso a 683 metri sottoterra. Solo due i superstiti della spedizione, Beppe De Matteis e Giulio Gècchele, hanno assistito alla proiezione.

«Grazie al direttore che ci ha invitato al concorso alla giuria e ai compagni di viaggio, al grande spelologo calabrese Antonio La Rocca, grazie ai produttori che hanno creduto in questo salto nel buio. Grazie agli speleologi che si prendono cura del buio e di tutto ciò che non ha ancora forma e grazie alla Calabria, la regione più bella di Italia», ha detto Frammartino subito dopo la premiazione che lo ha portato ad incassare ben dieci minuti di applausi.