Omicidio Cartisano: la Dda di Reggio Calabria chiede 30 anni per Zappia
La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha chiesto alla Corte di Appello di confermare la sentenza di primo grado (QUI) nei confronti di Vincenzino Zappia, ritenuto uno dei responsabili dell'omicidio di Giuseppe Cartisano, avvenuto nel 1988.
Questa la richiesta del sostituto procuratore Walter Ignazitto, che ha sostanzialmente richiesto di confermare quanto già deciso al termine del primo grado del processo.
A distanza di 33 anni dal fatto, la dinamica dell'omicidio è stata ricostruita grazie ad una traccia di sangue lasciata da Zappia nella centralissima Piazza De Nava (QUI): è qui che si consumò l'omicidio, nato come risposta all'agguato in cui perse la vita il boss Carmelo Cannizzaro, da collocare nella più ampia guerra di mafia che interessò la città dello stretto nella seconda metà degli anni '80.
Nel tentativo di fuggire, alcuni Carabinieri ingaggiarono un conflitto a fuoco con i sicari, riuscendo ad ucciderne uno - Luciano Pellicanò - ed a ferirne un altro, che tuttavia riuscì a fuggire. Le tracce di sangue raccolte al tempo, e conservate negli archivi giudiziari della Dda, hanno permesso a distanza di così tanto tempo di risalire a Vincenzino Zappia.