Tavolo Adduce, Guccione (Pd): “Nulla di nuovo, ma Lea ancora più in basso”
“L’ultima riunione del Tavolo Adduce non fa altro che certificare lo stato di coma profondo della sanità calabrese”. È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale Carlo Guccione, che parla di una “situazione ormai fuori controllo” nonostante le denunce e le sollecitazioni, e che dimostra come “la condizione sanitaria e finanziaria è solo peggiorata”.
“I livelli essenziali di assistenza non sono mai stati così bassi, scesi a 125 nel 2019, abbondantemente al di sotto della soglia di adempienza e inferiori a quelli prima del commissariamento. Stessa cosa per il disavanzo sanitario” ricorda l’esponente dem. “Ma la cosa più grave è che si è arrivati al Tavolo Adduce impreparati e quando si chiede lo ‘stralcio’ del debito non si viene presi in considerazione visto che al momento non è stata quantificata l’entità del debito sanitario calabrese”.
“A quanto ammonta il debito? Nessuno è stato in grado di dirlo, né il presidente facente funzioni Antonino Spirlì né il commissario ad acta Guido Longo” denuncia ancora Guccione, che pul solo certificare il debito dell’Asp di Cosenza in 700 milioni e quello dell’Asp di Reggio Calabria in 990 milioni, in quanto le stesse aziende sanitarie hanni riferito tali cifre in Commissione Vigilanza.
“A questi debiti bisogna poi aggiungere quelli delle altre Asp calabresi. Senza possibilità di essere smentiti possiamo sicuramente dire che l’ammontare del debito oggi è superiore a quello che ha portato al commissariamento nel 2009” afferma Guccione. “Chi ha prodotto l’enorme massa debitoria dall’inizio del commissariamento ad oggi si deve fare carico della situazione e ripianare il debito”.