Serra San Bruno, vandali prendono di mira la sede della lista “La Serra”
Sebbene con l’approssimarsi delle elezioni amministrative di maggio, il clima politico tenda a surriscaldarsi sempre più, in nessun modo è concepibile che questo si traduca in alcun gesto o episodio di intolleranza e di violenza. Episodio come quello avvenuto, nella notte tra martedì e mercoledì, nel comune di Serra San Bruno, dove alcuni ignoti hanno preso di mira la sede del movimento politico “La Serra”, causando la distruzione dell’insegna di quello che dal 16 febbraio è il punto di incontro degli attivisti e dei simpatizzanti del gruppo che concorrerà all’ascesa del palazzo comunale serrese sotto la guida di Giuseppe Raffele.
L’episodio è stato prontamente segnalato con una denuncia alle forze dell’ordine, le quali hanno potuto riscontrare che, nella stessa notte, degli sconosciuti hanno arrecato danni anche ad alcune panchine di granito in corso Umberto I. Si tratta ora di fare chiarezza sulla vicenda e scoprire, inoltre, se i due diversi episodi siano riconducibili alla stessa mano o se si tratta di autori diversi.
Esprimono il loro dispiacere per l’accaduto gli attivisti del movimento di piazza Monumento: «Speriamo che non si tratti di un atto pensato e voluto – sostengono – anche se le condizioni lasciano credere che si sia trattato di un’azione premeditata, in quanto, per rovinare l’insegna posta a circa tre metri di altezza e completamente aderente al muro, si debba farlo per forza volontariamente». Nella speranza che venga aumentata la vigilanza affinché circostanze come queste non si debbano più verificare, i componenti della lista “La Serra” sembrano convinti che «ciò che si è registrato l’altra notte è sicuramente una singola azione traducibile in una ragazzata, perché, gli avversari politici, per quanto tali, non compirebbero mai atti del genere».
L’augurio è, dunque, che con l’avanzare della campagna elettorale, il fermento ad essa legata si sviluppi sempre nel dibattito e nel confronto, nel segno del rispetto delle cose e delle persone, e non in segnali di violenza e di inciviltà che nulla hanno a che vedere con la politica e con l’amore per il paese che si vuole rappresentare.