Rincari, Federconsumatori: “Si blocchi l’aumento del costo del pane”
“Le preoccupazioni dei consumatori, già impoveriti dalla crisi e tartassati dagli aumenti, sono più che comprensibili, sono sacrosante. Il pane, il cui prezzo va tenuto calmierato, è elemento di nutrimento primario, è l’acquisto principale del carrello quotidiano della spesa. Sapere di possibili aumenti è causa di allarme sociale più che giustificato”. È quanto denuncia la presidente di Federconsumatori Calabria, Mimma Iannello.
“Attese le rivendicazioni da parte delle associazioni di categoria dei panificatori, c’è da chiedersi però se alla fine della giostra, in una fase congiunturale di crisi e di aumenti generalizzati dei prezzi e senza un’adeguata vigilanza e trasparenza sui paventati aumenti, a pagare debba essere sempre il consumatore” afferma ancora Iannello, che ricorda come il costo del grano sia aumentato da 21 centesimi al chilo nel 2020 ai 26 centesimi al chilo del 2021, mentre “un chilo di pane portato in tavola dai consumatori costa nella media e nella giungla dei prezzi, da 2,5 euro a 3,10 con un sovraccarico del costo sino a 15 volte maggiore”.
“Oggi, a fronte della necessità di rassicurare le famiglie ed in attesa di eventuali interventi dei Ministeri competenti, chiediamo venga responsabilmente bloccato ogni annunciato aumento sul costo del pane e convocato con urgenza un tavolo regionale con tutte le parti in causa” conclude Iannello. “Istituzioni regionali, UnionCamere, associazioni panettieri, commercianti, agricoltori, mugnai, consumatori e Guardia di Finanza, affinché venga affrontata nella massima trasparenza la problematica e bloccata ogni eventuale speculazione al rialzo dei prezzi e possibili meccanismi di mercato nero del pane”.