Mons. Nostro arriva a Mileto e accende la speranza: “Serve una mentalità nuova”
Solenne cerimonia ieri pomeriggio all’interno della cattedrale di Mileto per l’insediamento di Monsignor Attilio Nostro.
La nuova guida della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea è stata accolta da oltre 800 persone – tra cui sacerdoti, diaconi, suore, fedeli e i familiari di monsignor Nostro, assente la madre per motivi di salute – che si sono divise tra l’interno della cattedrale e l’esterno, dove sono stati installati dei maxischermi per poter permettere a tutti di seguire la liturgia.
Per garantire la riuscita dell’evento si è reso necessario l’intervento di Polizia, Carabinieri, 118, Protezione civile e decine di volontari, presenti anche le unità cinofile con i cani anti esplosivo che hanno attentamente perlustrato la chiesa prima della cerimonia.
Monsignor Nostro ha mosso il suo primo passo verso i fedeli partendo dalla parola “amore”.
Prendendo spunto dalle letture, Nostro ha anche spiegato l’importanza del saper amare: “Noi uomini non sappiamo amare ed è per questo che Dio ha inventato la donna, per insegnare ad amare, ma è per questo che ha inventato la vita, il figlio il bambino insegna ad entrambi ad amare”.
Il neo Vescovo ha portato a riflettere sul significato di questo importante sentimento che muove il mondo e lo ha fatto portando come esempio primario i bambini.
“I bambini in una casa comandano o obbediscono?”, ha chiesto ai fedeli e alle autorità presenti Monsignor Nostro.
“Esatto comandano”, ha risposto, per poi aggiungere: “Anche se sono convinti di obbedire. Una volta ho chiesto ai bambini ‘siete padroni o servi?’, la risposta fu corale: ‘siamo schiavi'”.
“Tu papà e tu mamma capisci che quell’amore che ti espropria, che ti fa dire ‘non ho più libertà’ come fa qualcuno, è un amore che ti migliora, che ti rimette al mondo e ti ridà il senso della tua vita”, ha spiegato Monsignor Nostro e ha portato poi l’esempio di quando suo fratello gli disse “la mia vita fino ad oggi non aveva un senso, adesso ce l’ha”, perchè “i figli danno senso alla vita“.
“Tutti noi abbiamo un padre che ci ama, e non per come siamo vestiti, perché vi veste lui, non per le nostre azioni o i nostri meriti, perché lui ci perdona, non perché siamo belli ma perché Dio ci vede belli a prescindere come una mamma che guarda il proprio figlio o figlia: bellissima”. Ha aggiunto Nostro abbracciando spiritualmente questa sua nuova famiglia e precisando che un vero vescovo che deve amare i propri fedeli perché altrimenti "significherà che sono stato fuori dal cuore di Dio".
Con un chiaro intento di rinnovamento all’interno della Chiesa calabrese, Monsignor Nostro ha detto: “Che il Signore mi preservi dal rischio di pensare che tutto questo sia per me, io sono solo un piccolo strumento nelle mani di Dio. Ma insieme a voi, cari miei sacerdoti e cari fedeli, desidero che la Chiesa di Calabria guadagni una mentalità nuova, riguadagni il pensiero di Dio, la sua capacità di amore materno e paterno“.
Con questo approccio il neo vescovo ha acceso la speranza del cambiamento tra i fedeli e, già nella mattinata di ieri, Monsignor Nostro ha dato dimostrazione dei suoi intenti durante l’incontro con le autorità e, infatti, ha rilanciato l’invito alla collaborazione fatto dal sindaco di Mileto, Salvatore Fortunato Giordano, e dal prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli.